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Lavagna tattica: il Barça di Pep

Il giorno X si avvicina. Martedì, il Milan, nella prima giornata della fase a gironi di Champions, farà visita al Barcellona. I blaugrana, Campioni d’Europa in carica, si schiereranno con il loro canonico 4-3-3. Gli uomini di Guardiola tenderanno a giocare un calcio fluido e rapido, cercando di tenere palla il più possibile, cercando poi  di colpirci non appena troveranno un varco. Il Barcellona è una squadra corta, che mai si sbilancia e che predilige il gioco palla a terra. Elementi chiave per eccellenza sono Xavi, Iniesta e Messi.

I due spagnoli, oltre ad essere enormi palleggiatori, sono dotati di una visione di gioco senza eguali e sono inclini all’inserimento. Lionel Messi è, ad oggi, il numero uno al mondo: ha un ottimo controllo di palla, un’incredibile accelerazione, un dribbling eccellente e sa creare palle gol da un momento all’altro. Che poi siano assist per i compagni o veri e propri gol, poco importa. Xavi, Iniesta e Messi riescono a fare sembrare fenomeni anche gli altri effettivi del Barça, in realtà buoni giocatori, quali Villa, Pedro e Fabregas.

Insomma, il Barça è il club più forte al mondo. Più forte, non imbattibile. Nessuna squadra è imbattibile. Se Allegri dovesse schierare una squadra compatta, decisa, pragmatica e tatticamente ben organizzata, gli spagnoli andrebbero in difficoltà. Sarebbe buona cosa schierare tre incontristi, Van Bommel, Nocerino e Ambrosini, che non avanzino e che facciano un grande pressing sulla trequarti campo nostra, creando una sorta di barriera. Stesso discorso per i terzini: Abate e Zambrotta devono dedicarsi, quasi unicamente, alla fase difensiva.

Importante sarà il lavoro di Boateng, anch’egli chiamato a coprire. Kevin, oltre a ripiegare costantemente, preferibilmente insieme ad una punta, dovrà praticare un pressing alto. Così facendo, il Barcellona, pur mantenendo il possesso palla, faticherebbe a trovare il bandolo della matassa. E se i loro centrocampisti perdessero qualche pallone, il Milan, con Ibra e Pato, potrebbe affondare. Costanti lanci lunghi per lo svedese sarebbero l’ideale, ogniqualvolta si conquisti il pallone, per fare rifiatare la squadra e ripartire. Eccetto Puyol, il Barça non annovera infatti difensori di ruolo. Piqué è fuori, toccherà ad uno tra Mascherano e Busquets scalare dietro. La fisicità di Zlatan potrebbe quindi farsi fortemente sentire. Per quanto concerne gli esterni, va ricordato che Dani Alves non sa coprire e che Abidal è ormai sul viale del tramonto.

Ergo, se il centrocampo rossonero giocasse con intelligenza, morbidi lanci in avanti per Ibra e Pato si trasformerebbero in oro. I  blaugrana, vedendo un Milan ben schierato, potrebbero sbilanciarsi e perdere palla. Uscire incolumi dallo scontro è più che possibile. Inter mourinhana docet. Per farcela, la tattica e l‘organizzazione dovranno essere le nostre armi in più. Ricapitolando, otto undicesimi bloccati e pronti ad aggredire sulla trequarti, due in pressing alto e, in caso di difficoltà, palla lunga per Ibra. E’ questa la ricetta vincente.

This post was last modified on 11 Settembre 2011 - 21:43

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redazione