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Da Nocerino a Nocerinho, il passo è breve

Scommettiamo che se si chiamasse Nocerinho e fosse nato in Brasile i 500 mila euro spesi per comprarlo non sarebbero bastati nemmeno per la prima rata? Scommettiamo che in quel caso avrebbe già ottenuto copertine su copertine? Scommettiamo che a fine campionato sarà uno dei giocatori più utilizzati da Allegri? 

La parola chiave per definire Nocerino è sottovalutato. Dalla Juve, quando senza pensarci troppo lo scaricò al Palermo, ma anche dagli stessi rosanero che si sono privati di un centrocampista così completo ricavandoci una cifra irrisoria. Ora che è al Milan il Noce è uscito da quello che era quasi un anonimato. Classificato da sempre come un “giocatore di media-bassa classifica” a suon di ottime prestazioni si sta guadagnato gli onori della cronaca, non sbagliando nemmeno una mossa.

Arrivato a Milano, senza timore reverenziale si prende il numero 22 e se lo mette sulle spalle. I tifosi rabbrividiscono, gridano al sacrilegio, si arrabbiano. In campo sembra una trottola impazzita, inizialmente gira a vuoto, poi però i suoi movimenti perpetui iniziano ad avere una logica. Ripiega in fase difensiva come il miglior Gattuso, con quella energia che solo i mediani vecchio stile possiedono, qualche minuto più tardi te lo trovi protagonista in zona gol con i suoi inserimenti puntuali che tagliano in due le difese avversarie. Dicono che sia difficile arrivare lucidi davanti al portiere quando si corre così tanto, per Antonio questa regola sembra non esistere. Capace di segnare la bellezza di cinque gol in campionato l’italiano è ormai un’arma letale.

Galliani si “sfrega” le mani. Se si fosse chiamato Nocerinho sarebbe stato costretto a viaggi transoceanici, dovendo trattare con società e procuratori padroni del suo cartellino ma anche con il giocatore stesso che, talentuoso com’è, avrebbe avuto pretendenti dalla Spagna all’Inghilterra. E allora forse, dopo vari tentativi Galliani avrebbe gettato la spugna: “La fiscalità italiana non permette esborsi del genere” si sarebbe giustificato. Il ventisettenne centrocampista sarebbe finito in Premier o in Liga con buona pace di tutti. Fortunatamente per Galliani (e per noi) Nocerinho è diventato tale solo dopo essere arrivato in rossonero. Insomma, vista anche la fatica che fanno gli attaccanti brasiliani (Robinho) a segnare, a ben pensarci: tanti di questi colpi Dottore!

 

This post was last modified on 3 Dicembre 2011 - 14:26

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redazione