Orgoglio Svezia con Ibracadabra, ma ai quarti va il sofferente Mexes

di Laura Mela ed Eleonora Gavaz

Quella di stasera è stata per la Francia una di quelle partite da giocare quasi “per forza”, con una qualificazione già certa, un bel sorriso sulle labbra e tanta energia sulle gambe da non sprecare. Una squadra che per tutta la durata del match ha avuto la consapevolezza di non dover dare il massimo, un gruppo pericolosamente conscio di non doversi giocare alcunchè, tranne la stima e il merito di essere passato ai quarti di questoEuro 2012. A quanto pare però, questo non ha emozionato particolarmente i transalpini (che incassano due gol da una Svezia già eliminata) e nello specifico, non ha impegnato il difensore rossonero, Philippe Mexes.

Ancora una volta una nota dolente per i tifosi d’oltralpe, ma anche per noi rossoneri. Dopo l’ultima partita contro l’Ucraina, il difensore francese sembrava aver finalmente tirato fuori le unghie e trovato il suo posto in questa nazionale. Stando alla partita appena disputata, però,  l’idillio ha tutto l’aspetto di essere già giunto al suo epilogo.

La grande sfida del match è stata tutta tra i due rossoneri: Mexes e Ibra. Non è solo il risultato di 2-0 (Ibra al 54′ e Larsson al 90′) a dimostrare che tra i due milanisti non c’è stata partita: il bomber rossonero ha dimostrato di essere all’altezza di ogni competizione, nonostante tutto e nonostante per la Svezia il sogno europeo fosse finito già venerdì scorso. Mexes ha letteralmente mancato il compagno di squadra rossonero, spianandogli la strada per un dei gol più belli del nostro numero 11 ( che si sia per un istante dimenticato di giocarci contro?). La magia di Zlatan si candida ad essere la più bella di questo Campionato Europeo.

La serata no di Mexes è culminata con una nuova ammonizione per gioco scorretto. Già diffidato, il giocatore di Blanc sarà costretto a saltare il prossimo incontro contro la Spagna.

La Svezia di Zlatan, dal canto suo, è risorta troppo tardi. Tanti rimpianti, tanti se e tanti ma per il nostro attaccante. Davvero era un girone così proibitivo? Era davvero così difficile essere competitivi con un diverso approccio mentale alle prime due partite? Ovviamente no.

Ibra, dunque, esce di scena, ma col sorriso e con la consapevolezza di essere sempre grande, grandissimo. Il gol fin qui più bello di Euro 2012 è il suo. Perchè lui esce di scena soltanto da protagonista, perchè è dalle serate destinate all’anonimato che quelli come lui tirano fuori il meglio.

Impostazioni privacy