Un rigore che ti cambia l’esordio, da Milano a Parigi

Sulla prima partita dell’era Psg ci mette la firma l’uomo più atteso: Zlatan Ibrahimovic, il nuovo idolo del Parco dei Principi, il nuovo sceicco del calcio francese e anche il salvatore di una squadra attesissima al debutto che ha rischiato di sprofondare in una sconfitta dal sapore imbarazzante, contro il Lorient che l’anno scorso era tornato in Bretagna con tre punti. Inevitabile, l’imbarazzo, se sul mercato sono stati spesi in poco più di un mese centoquarantacinque milioni di euro per portare sotto la Tour Eiffel non solo Ibra, ma anche Lavezzi, Thiago Silva, Verratti e, da gennaio, Lucas. Ma Ibra nel secondo tempo si è preso il Psg sulle spalle e con una doppietta ha evitato il peggio.

Fino ad un certo punto la gara di ieri sera, che segnava il debutto dello svedese con la sua nuova maglia, ricalcava lo stesso copione di quella d’esordio con la maglia del Diavolo. Poi qualcosa è cambiato. Come tutti ci ricordiamo a Cesena, nella seconda giornata di quel campionato, la prima del nuovo acquisto arrivato dal Barcellona, i rossoneri non evitarono la figuraccia e uscirono sconfitti per 2-0 dal “Manuzzi”. Ibra sbagliò un rigore, qualche minuto prima del 90′, che poteva riaprire la partita. Ieri invece dal dischetto è stato infallibile e, i suoi nuovi tifosi, hanno potuto già ammirare la sua esultanza a braccia aperte.

Il risultato è cambiato. I parigini sono riusciti a pareggiare e non aprire il loro campionato con una sconfitta imbarazzante. Ma, in realtà, cambia poco. Da quella squadra era lecito attendersi qualcosa in più. Era lecito pretendere di vedere una sola squadra in campo. Invece si sono viste tutte le difficoltà di assemblare tanti pezzi pregiati in un unico motore. Molto probabilmente anche in Francia, Ibra si confermerà Mr. Scudetto, ma sappiamo bene che da quelle parti quest’anno non basterà vincere, ma bisognerà stravincere.

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