E Vogel, chi se lo ricorda?

Già, alzi la mano chi se lo ricorda. Molti diranno di no, qualche altro dirà che ricorda il nome, qualche altro ancora ricorderà che era biondo e promettente. Nessuno ricorderà però un suo gol con la maglia rossonera. E in questo caso non c’è nessuna colpa da imputare. Perché semplicemente Johann Louis Francois Vogel di gol in maglia rossonera non ne ha mai segnati.

Correva la stagione 2005/2006, quella che cominciò col mercato estivo che portò a Milano, oltre a Vogel, Giardino, Jankulovski e Vieri.

Vogel, svizzero, aveva impressionato la dirigenza rossonera nella doppia semifinale di Champions dell’aprile-maggio 2005 contro il Psv Eindhoven (2-0 a San Siro, 3-1 in Olanda). Il centrocampista militava nella squadra biancorossa dal 1999 e con Cocu e Van Bommel formava una diga di tutto rispetto. Tanto che quell’anno il Psv raggiunse la semifinale europea, prima di impossessarsi del titolo d’Olanda per il secondo anno consecutivo.

La squadra olandese però non gli rinnova il contratto, e così Galliani ne approfitta portandolo a Milanello a costo zero.

Durante la stagione Ancelotti non lo considera molto, e così Vogel raccoglie il magro bottino di 22 presenze totali e 0 gol. Le presenze sono ripartite tra 14 in campionato, 5 in Champions e 3 in Coppa Italia.

A fine stagione sarà ceduto al Betis Siviglia, coinvolto nell’affare Ricardo Oliveira come contropartita parziale.

Al Betis sta un anno, poi passa al Blackburn, in cui gioca fino al novembre 2009. Il 5 novembre 2009 annuncia il ritiro. E qui c’è la sorpresa: diventa allenatore delle giovanili della squadra del Grasshoppers. Ricopre questo ruolo per 2 anni e mezzo. Poi, la scorsa primavera, decide di tornare a giocare, nella prima squadra del Grasshoppers, all’età di 35 anni e dopo quasi 3 anni passati a bordocampo.

Un giocatore di cui si sono perse le tracce, ma che sia all’arrivo a Milano, sia all’inizio della carriera prometteva bene. A Euro ’96, a 19 anni, fu il più giovane partecipante del torneo.

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