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Una questione di equilibrio

L. Ferrato – BBC Sport

E’ puramente una questione di equilibrio. Il 30 novembre del 1872, Scozia e Inghilterra si affrontarono a Glasgow, in quella che viene ricordato come il primo match internazionale fra rappresentative nazionali. La Scozia schierava sei attaccanti, i Leoni inglesi addirittura sette e la partita finì 0 a 0. Questo per chi è convinto che il numero di attaccanti schierati in campo è proporzionale con il numero di gol , e contemporaneamente per chi è convinto che ammassare difensori in area equivale ad ottenere sicuramente quello che gli inglesi chiamano un clean sheet.

Il Milan visto a Catania, dopo le belle prestazioni con Napoli, Anderlecht e Juventus, sembra aver trovato finalmente quell’equilibrio tanto ricercato. Ciò non garantisce a una squadra di diventare improvvisamente competitiva per i massimi livelli, ma quantomeno dovrebbe evitare certe figuracce del recente passato. Centralmente la difesa sembra ballare ancora parecchio, ma più per le amnesie individuali dei vari Acerbi e Mexes, che non tanto per i movimenti difensivi che sembrano invece sincronizzati e corretti. A centrocampo Allegri ha deciso di responsabilizzare Montolivo. Fascia di capitano, investitura presidenziale e una sicurezza che non sembra più quella vaga e tremolante delle prime giornate.

Di conseguenza è cresciuto De Jong, aspettando un Ambrosini che ha ancora molto da dare ai rossoneri, soprattutto in termini di leadership e aggressività. Nel reparto centrale del campo, sembra essersi ripreso anche Nocerino, finalmente riportato in quella posizione di interno sinistro a lui tanto cara. Alla fine però, i gol li fa sempre El Shaarawy e questo è un dato di fatto. Il Faraone sta sorprendendo tutti, forse anche se stesso e i dodici gol in campionato sono la conferma che questa può e deve essere la sua stagione, quella della consacrazione o forse sarebbe meglio dire dell’affermazione definitiva.

Nella partita del Massimino, bene anche Boateng, autore di un gol fantastico, rovinato poi parzialmente da un’espulsione giusta quanto inutile. Compito di Allegri ora, è quello di recuperare giocatori che sembrano al momento fuori del progetto. Pazzini per esempio, mai particolarmente integrato nei meccanismi della squadra, ma sicuramente importante in certe partite difficile da sbloccare. Una chance importante per Giampaolo c’è già stasera, nella partita ormai inutile- per i rossoneri- contro lo Zenit San Pietroburgo. Nella ghiacciaia di San Siro, il Pazzo dovrà far capire a tutti che comunque lui c’è, che si può puntare su di lui, che ha voglia di uscire dall’anonimato nel quale è stato relegato dall’esplosione di El Shaarawy.

Senza dimenticare Bojan, anche lui oggi ai margini del nuovo progetto rossonero, ma comunque importante in partite come quelle di Palermo e in casa con il Chievo. Robinho invece, deve far capire al più presto cosa vuol fare. Se restare, sentendosi ancora importante per il Milan, o tornare dove lo porta il cuore, e quindi al Santos, dove compagni e tifosi, Neymar in testa, stanno aspettando a braccia aperte il ritorno del figliol prodigo. Su Pato invece c’è poco da dire. Al momento il giocatore è invendibile, ma anche recuperarlo a livelli di eccelenza sembra un’impresa ormai disperata.

Complessivamente però la squadra sembra essere uscita dal periodo più nero della crisi. Il paziente non è definitivamente guarito, ma comincia ad alzarsi dal letto, ricomincia ad alimentarsi, si intravede la fine della malattia. Quando il peggio era all’orizzonte, gli uomini di Allegri sono riusciti a pareggiare in rimonta a Napoli, ad andare a prendersi la qualificazione nel girone Champions a Bruxelles, a battere – soprattutto nel gioco – la Juventus, e ad andare a vincere su un campo storicamente difficile come quello di Catania.

Ora, sulla carta, arrivano partite più facili, ed è proprio qui che il Milan deve dimostrare di essere completamente guarito, mantenendo alta la concentrazione a partire dalla partita casalinga con lo Zenit, provando a superare sia Torino che Pescara in campionato, a superare il turno di Coppa Italia con la Reggina. Prima di Natale poi si andrà a Roma, e a quel punto si potrebbero vedere le cose anche in un modo completamente diverso.

Twitter: @lucaferrato

This post was last modified on 4 Dicembre 2012 - 15:48

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redazione