Verona solito “bivio”, mentre Galliani prova a depistare in attesa di operare sul settore più debole. Che ha già un nome

C. Pradelli - Direttore SpazioMilan.it
C. Pradelli – Direttore SpazioMilan.it

Negli ultimi due anni la trasferta di Verona ha rappresentato un appuntamento cruciale nell’economia della stagione rossonera, pur con risvolti completamente diversi: nel 2011, anno dello scudetto, era stato Alexandre Pato a regalare tre punti fondamentali con il decisivo 2-1 che ha rappresentato, forse, uno dei momenti più alti della sua carriera in rossonero. Lo scorso anno la soffertissima vittoria per 1-0 aveva se non altro tenuto in vita una flebile speranza in orbita scudetto, ma il peggio si era già concretizzato: Bologna e Fiorentina avevano già allontanato quasi irrimediabilmente la riconferma tricolore. Quest’anno, ancora una volta, è tutto diverso: l’obiettivo è ancora “inferiore”, ma è normale dopo uno storico stravolgimento che dovrebbe portare, ce lo auguriamo, all’apertura di un nuovo ciclo vincente.

Ciclo che, chiaramente, non può prescindere da El Shaarawy e Balotelli, coppia in rossonero, coppia in Nazionale e amici anche fuori dal rettangolo di gioco. Diligente il primo, un po’ più spavaldo il secondo che, secondo tutti, arrivando a Milano avrebbe rubato la scena proprio al Faraone. Singolare, allora, vederli parlare e ridere a Coverciano come compagni di vecchia data, mentre invece lo sono solo da due mesi. Le parole di Mario ieri in conferenza, poi, hanno dimostrato una volta in più come, vicende personali a parte, l’ex City sia davvero pronto a diventare trascinatore e a mettere la sua maggiore esperienza al servizio del compagno classe ’92. Bei segnali, belli e importanti. Alla faccia di chi considera Mario un arrivista incapace di mettersi al servizio del gruppo. Non sarà sicuramente ancora tra i primi 5 al mondo, magari nemmeno tra i primi 10, ma le sensazioni in ottica futura sono più che mai positive.

Lo stesso discorso che, in ottica Milan e maglia azzurra, riguarda anche Riccardo Saponara. Dopo la grande partita con la Russia, questa sera l’Under 21 lo vedrà fulcro del centrocampo di Mangia anche contro l’Ucraina. E le parole rilasciate ieri ai microfoni di Sportmediaset sono più che mai incoraggianti: il sogno traspare dai suoi occhi, la voglia di rossonero è qualcosa di inenarrabile che, tuttavia, non impedisce all’empolese di inanellare prove importanti con i suoi in serie cadetta. Ieri sera in casa col Bari, giusto per la cronaca, i toscani hanno perso pur giocando gran parte della partita in superiorità numerica. Dopo nove risultati consecutivi. L’assenza di Ricky, insomma, ha avuto decisamente il suo peso.

E se il centrocampo con Saponara, Cristante e il ritorno di De Jong avrà già nuovi elementi su cui lavorare, la sensazione è che questa settimana il pensiero di Adriano Galliani sia andato decisamente sulla questione portieri. Tutto è partito dalle parole che Claudio Vigorelli, procuratore di Christian Abbiati, ha rilasciato in esclusiva a SpazioMilan.it ammettendo di essere ancora in attesa dell’incontro col club. Certo, la grande prova di Gabriel con la Primavera, decisivo grazie a un rigore neutralizzato all’Atalanta, ha rialzato sensibilmente le sue quotazioni in orbita prima squadra, ma non mancano nuovi prospetti da esaminare. Sempre giovanissimi: si tratta di Alberto Brignoli, classe 1991, portiere titolare della rivelazione Ternana, che non a caso è la terza migliore difesa in Serie B e il portiere dell’Espanyol Kiko Casilla, classe 1986, al centro dell’interesse di mezza Europa.

“Deviazioni” in attesa di quella che sarà la vera rivoluzione dell’estate, quel reparto dove si dovrà intervenire con fermezza e pesantezza: la difesa. E un nome pronto c’è già, ma ve lo riveleremo nelle prossime settimane.

Twitter: @Chrisbad87

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