Chiarugi-gol e Rivera la alzò: 40 anni fa la seconda Coppa delle Coppe. Anche se le polemiche…

l43-milan-coppa-campioni-130312135621_big16 maggio 1973: erano altri tempi, un altro calcio, tutto un altro mondo. Era il Milan di Nereo Rocco, di Gianni Rivera, dei successi continentali e intercontinentali. E’ stato la prima, vera e indiavolata, versione di una passione chiamata ‘Milan’. Salonicco, mercoledì sera: tutto pronto, va in scena la finale di Coppa della Coppe. Da una parte c’è il Milan del Pàron, dell’altra il Leeds di coach Don Revie. La sgregolatezza rossonera contro il cinismo dei britannici, Rivera vs. Joe Jordan, lo “Squalo” nemico di Gattuso. Il cammino dei rossoneri, fino a quel punto, è stato trionfale: neanche una sconfitta, 14 gol segnati in otto partite e i pronostici del prepartita sono tutti di parte. Ma il Leeds è un avversario ostico, mette in campo tutto quello che ha ma non basta: Chiarugi dopo 3′ segna il gol partita e regala la seconda Coppa delle Coppe nella storia del Milan. Anche se a fine partite, più che i festeggiamenti dei rossoneri, sono le polemiche a tenere banco.

Il risultato finale della gara di Salonicco rientrò infatti in un’inchiesta sul calcio europeo, promossa dal giornalista inglese Brian Glanville, basata sull’accusa che negli anni Settanta-Ottanta le partite a livello continentale furono truccate per poter vincere a mani basse competizioni su competizioni. Al centro della vicenda finì proprio la partita tra il Milan e il Leeds, con i rossoneri che vennero accusati di essere stati deliberatamente favoriti dall’arbitro della gara, il greco Christs Michas.

I tabloid inglesi montarono la vicenda sostenendo anche come, la UEFA, dopo questa inchiesta, non fece più arbitrare partite a livello europeo a Michas, che vennè così allontanato dal calcio che conta. Oltremanica questo gesto venne visto come un tentativo di insabbiare la questione. Tutto questo fino al 2009: è infatti dell’ europarlamentare Richard Corbett la richiesta di revoca del titolo dai rossoneri per aver corrotto il giudice di gara e la successiva consegna al Leeds. Ma la UEFA non prese mai in considerazione le accuse promosse dai britannici e il titolo resta, attualmente, nel palmares del club di via Turati.

16 maggio 2013: quarat’anni dopo, quattordicimilaseicento giorni dopo siamo ancora qui a ricordare un trionfo storico quanto polemico, che continuerà a far parlare di sè. Una vicenda molto italiana, molto vicina al nostro calcio moderno. Come a dire: “Il lupe perde il pelo, ma non il vizio”. Quello di alzare trofei, s’intende. Ovviamente.

Twitter: @SBasil_10

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