SM ESCLUSIVO/ Cesare Maldini, quarant’anni dopo: “Verona ci insegnò a non dare nulla per scontato. Balo? Ci vuole pazienza”

cesare maldiniOgni volta che il Milan va in trasferta a Verona è impossibile non aprire il cassetto dei ricordi. Ricordi non proprio felici, purtroppo, legati a due scudetti persi in modo inaspettato e doloroso in terra scaligera. La maledizione della Fatal Verona è iniziata purtroppo il pomeriggio del 20 maggio 1973, quando i rossoneri di Chiarugi e Rivera, stremati dalle fatiche della finale di Coppa delle Coppe a Salonicco, persero all’ultima giornata uno scudetto che, a detta di molti, sembrava già vinto ormai da mesi. 5-3 per i gialloblu il risultato finale, stella rimandata, Juventus Campione d’Italia. Allenatore di quel Milan era Cesare Maldini, che SpazioMilan.it ha sentito oggi in esclusiva.

Cosa ricorda, da allenatore di quel formidabile ma sfortunato Milan, della giornata dalla Fatal Verona? Si disse che la squadra arrivò stanca alla sfida decisiva a causa dell’impegno ravvicinato in Coppa delle Coppe…
Sicuramente fu una domenica molto negativa: perdere il campionato a quel modo fa sempre parecchio male. I tempi, però, per fortuna cambiano: da allora il Milan ha saputo ricostruirsi e ha inanellato una serie incredibile di successi. Quella giornata, paradossalmente, ci ha insegnato tanto: ci ha fatto capire che non bisogna mai dare nulla per scontato, ad esempio”.

Il Verona di adesso è una neopromossa con un grande entusiasmo intorno a sé: cosa dovrà fare questo Milan domani per fare risultato?
Il Milan sa cosa deve fare, è una squadra con una sua identità e le idee ben chiare. Ha diversi elementi d’esperienza, già a Eindhoven ha mostrato una condizione più che accettabile. Dovrà mantenere alta la concentrazione, perché le squadre di medio bassa classifica, quando si trovano ad incontrarne una titolata e blasonata, trovano sempre delle motivazioni inaspettate”.

Nonostante lo scudetto perso in quel modo così amaro quella stagione il Milan ebbe tra le sue file un goleador formidabile come Gianni Rivera, che vinse appunto la classifica cannonieri con 17 reti. Ora, invece, il Diavolo punta forte su Mario Balotelli: ritiene abbia raggiunto la maturità necessaria per trascinare la squadra verso una stagione di vertice e, perché no, per diventare il nuovo re del goal della nostra serie A?
Mario è un giocatore di cui tutti parlano tanto, che sa calamitare l’attenzione su di sé. Penso sia un buon elemento, uno di quelli che vanno aspettati con pazienza. Affinché faccia bene dovrà essere aiutato molto dalla squadra. E, ne sono certo, il Milan sarà in grado di farlo”.

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