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10 anni di esperienza per poi rientrare alla base, un Matrimonio in ritardo ma pieno di senso

E’ il 24 maggio del 2003, i tifosi allo stadio Garilli sono pronti per l’ultima partita di campionato tra Piacenza-Milan. I volti dei supporters di casa sono tutt’altro che felici ormai certi della matematica retrocessione in Serie B, mentre quelli dei rossoneri rimangono sono sorpresi nel leggere i nomi degli undici titolari della squadra di Mister Ancellotti. Una formazione composta dalle seconde linee e da diversi giovani della Primavera: la vera scommessa è l’attacco, in campo Redondo alle spalle di due sconosciuti diciottenni, Michele Piccolo e Alessandro Matri. La partita avrà poco dire, il risultato finale darà ragione agli emiliani che batteranno per 4-2 un Milan con la testa in partenza per Manchester alla conquista della Champions League 2002-2003.

Inizia così la storia dell’attaccante di Sant’Angelo Lodigiano che ieri ha fatto ritorno da campione affermato al centro sportivo di Milanello. Un ritorno inaspettato, così come la cessione di Boateng allo Schalke04. Due trattative fulminee che hanno portato il ghanese a trasferirsi in Germania e al Milan uno dei pupilli di Massimiliano Allegri, quell’attaccante che consentì al tecnico toscano di mettersi in mostra in una piccola realtà come quella di Cagliari. Dopo l’esordio a Piacenza, Matri fu ceduto in Sardegna prima di passare alla Juventus per la definitiva consacrazione. Il biglietto di Matri visita fa ben sperare i tifosi rossoneri, in sette stagioni ai massimi livelli ha messo a segno ben 67 reti tra Serie A, Coppa Italia e Champions League. Numeri di un certo spessore che non faranno altro che aumentare la concorrenza nell’attacco milanista.

Il ritorno di Matri potrebbe essere il preludio per il ritorno al Milan di Kaka. I tifosi e gli addetti ai lavori si dividono, non tutti sono favorevoli all’acquisto del brasiliano. In molti sostengono che a trentuno anni non possa avere più niente da dire in rossonero, soprattutto dopo le ultime stagioni poco convincenti al Real Madrid. Altri invece, forse i più romantici e nostalgici, hanno già rispolverato la vecchia numero 22 con la speranza che il fantasista carioca possa vestire nuovamente la maglia che lo rese famoso in Europa. La storia dice che per il Milan i “ritorni” non sono stati un successo. Nessuno tra Shevchenko, Leonardo, Donadoni, Simone e Gullit ha lasciato il segno. Ora che il ritorno di Kakà sembrerebbe molto vicino i tifosi rossoneri sperano che faccia meglio dei suoi predecessori. Lo stesso discorso vale ovviamente per Matri, in bocca al lupo Alessandro!

(Foto in evidenza: AcMilan.com)

This post was last modified on 31 Agosto 2013 - 21:34

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redazione