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A cresta bassa: un Verona Tonico condanna il Milan all’ennesimo esordio amaro firmato Allegri

Siamo certi che, nel momento in cui mister Allegri ha sostituito El Shaarawy e Niang, inserendo nientemeno che Emanuelson e Petagna, tutti i tifosi rossoneri sono tornati con la mente a qualche giorno fa, quando, Adriano Galliani osò dire, prima di Eindhoven: “abbiamo una squadra ultracompetitiva“.

Siamo altresì certi che un brivido ghiacciato abbia percorso la schiena dei suddetti tifosi, poichè definire competitiva la squadra che si è presentata oggi al Bentegodi è pura blasfemia per chi vive il Milan come una fede impareggiabile. Eppure il Milan era partito bene, tappando le ali dell’entusiasmo al Verona neopromosso e trovando il vantaggio con l‘ottimo Poli, davvero l’unico (oltre ad Abbiati) che può uscire dal terreno di gioco con la testa alta, imbeccato da un Balotelli per il resto largamente insufficiente. Dopodichè è bastato scrollarsi di dosso l’emozione, mettere due cross buoni, e la solita dormita sulle palle inattive, per regalare a Toni la doppietta e al Verona i primi tre punti del campionato 2013/2014. I ragazzi di Mandorlini corrono come degli ossessi, dando vita a dei contropiedi davvero ben architettati, mentre quelli di Allegri trotterellano per il campo e vanno puntualmente ad imbottigliarsi tra le strette maglie della difesa veneta, dimostrando ancora una volta che basta stare accorti e compatti in difesa per annullare totalmente Balotelli e co. Già, proprio Mario, che becca l’ennesima inutile ed ingiustificabile ammonizione, pensando più alle scaramucce che alla sostanza, mentre, come detto anche da Allegri, dall’altro lato un signore di tredici anni più vecchio lotta come un leone e segna due gol pesantissimi.

Ora c’è il PSV, che è squadra alla portata, ma nettamente superiore a questo Verona: fallire anche mercoledì sarebbe, quello si, FATALE, perchè i soldi della Champions sono fondamentali per fare, in cinque giorni, quel mercato che non si è fatto in tre mesi. Perchè, diciamolo chiaramente, questo Milan è troppo, troppo indietro rispetto alle altre big del campionato e solo qualche colpo di livello può ridurre un gap decisamente ingranditosi in questi tre mesi passati sotto l’ombrellone.

P.S. Chiudiamo con una domanda che ci assale: a cosa serve anticipare la preparazione se al venticinquesimo della ripresa tutti i giocatori rossoneri erano già con la lingua di fuori? Dubitiamo qualcuno ci risponda, ma almeno ci abbiamo provato…

This post was last modified on 25 Agosto 2013 - 12:06

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redazione