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Due partite fondamentali per sei punti essenziali: serve una scossa

-8 dalla vetta, +2 sulle prossime dirette avversarie: Bologna e Sampdoria. Quattro le giornate di serie A giocate finora, quattro le occasioni per aprire gli occhi e rendersi conto che così non può continuare. E non serve puntare il dito contro la società, il Mr o le scelte di mercato. Non serve arrovellarsi il cervello in cerca di qualche distorta spiegazione o di un blando capro espiatorio che butti (ancora) benzina sul fuoco. Non è con le proteste o con i “io l’avevo detto” che cambieranno le sorti di un grande club. Perché se è vero che spesso questa dolorosa passione è capace di tirare fuori il nostro lato peggiore, è altrettanto vero che i sostenitori di una squadra si riconoscono soprattutto in questi momenti.

E allora guardiamo alle prossime due partite con coraggio e orgoglio, ma anche con la consapevolezza che i miracoli ahimè, difficilmente accadono e che questa rosa ha di fatto bisogno di rinforzarsi, di conoscersi, di diventare gruppo. Quelle contro Bologna e Sampdoria sono partite decisive, il Milan è chiamato a compiere due importantissime “imprese” che valgono la bellezza di sei punti fondamentali.

25 settembre ore 20.45. Bologna, Stadio Dall’Ara. Non si tratta di una partita impossibile, non abbiamo a che fare con una squadra dichiaratamente più forte di noi. Il Bologna non viene da risultati migliori dei nostri: due sconfitte (contro Napoli e Torino), due pareggi (Sampdoria e Udinese) e due punti in classifica. Riescono ad essere pericolosi è vero, ma soprattutto grazie ai calci piazzati di un centrocampista come Diamanti. Per il resto, quella emiliana è una squadra lenta, che appare spesso priva di identità e con enormi difficoltà a costruire e (di conseguenza) a concludere. L’unico punto a favore è che gioca in casa, ma andiamo Signori, il Milan ha girato il mondo, non sarà proprio l’Emilia ad intimidire questa sofferente rosa… O forse sì?

28 settembre ore 20.45. Milano, Stadio Meazza. La situazione della squadra ligure non si discosta molto da quella del Bologna: due pareggi, due sconfitte, due punti in classifica. La differenza (sostanziale e pericolosa) sta nel fatto che la Sampdoria si è rivelata competitiva e motivata. Virtù di primaria importanza quando si combatte ad armi pari per lo stesso traguardo. La partita giocata dalla Samp contro il Cagliari (finita con un 2-2 al cardiopalmo) dev’essere d’esempio ai rossoneri, che troppo spesso peccano di deconcentrazione. Soprattutto se in vantaggio.

Sostegno, pazienza e (ancora) un briciolo di dolce fortuna sono le parole d’ordine. Vietato guardarsi indietro, vietato piangersi addosso: l’unica cosa che conta adesso, è mettere in cassaforte sei essenziali punticini

This post was last modified on 24 Settembre 2013 - 13:50

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redazione