Chi pensava che il cambio in panchina, da Dolcetti a Inzaghi, potesse portare a un inizio a rilento della Primavera rossonera deve ricredersi. E chi pensava che il gruppo portato sù dall’ex numero 9 rossonero non potesse essere all’altezza dei compagni lasciati andare a giocare in prestito per mezza Italia o addirittura promossi in Prima Squadra, deve fare mea culpa. La Primavera di Inzaghi, infatti, nelle prime sette uscite stagionali ha fermato la propria corsa solo in una trasferta, quella di Verona contro il Chievo, che adesso guida la classifica del gruppo B con tredici punti. Tre in più rispetto ai rossoneri, quinti alle spalle dell’Atalanta, prima a parimeritro con i clivensi, e Verona e Inter con unidici punti.
In campionato la banda di Inzaghi ha collezionato tre vittorie, un pareggio e proprio quell’unica sconfitta, a Verona. I gol segnati sono dodici contro i quattro subuti, per una differenza reti di +8: la seconda migliore del girone dopo quella del Chievo. In Youth League, invece, i rossoneri guidano il proprio girone a punteggio pieno, insieme al Barcellona, grazie alle vittorie contro Celtic e Ajax. Due vittorie diverse: la prima, in casa, contro una squadra molto meno tecnica rispetto alla truppa di Inzaghi, alla quale è bastato accelerare per mettersi in tasca i tre punti. La seconda, invece, ad Amsterdam, sofferta e di cuore: prima il vantaggio Ajax, poi i rossoneri ribaltano il risultato prima di farsi recuperare quasi allo scadere. Ma questi ragazzi hanno un cuore immenso: 3-2 nel recupero, firmato Rondanini, e Amsterdam conquistata.
Sette partite (cinque in campionato, due in Youth League) e solo un ko. Con una difesa, che rispetto agli anni passati, sembra essere diventata molto più rigida e sicura. Chissà quanti consigli possa aver dato un grande ex bomber come mister Inzaghi ai proprio ragazzi: forza Primavera, la strada è ancora lunga. Ma si sa: chi ben comincia, in questi casi, è già a metà dell’opera. Ora un mese di stop per gli appuntamenti con le Nazionali, si riparte il 2 novembre.
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