I flop e i colpi in 27 anni di Galliani, con la chicca di quel contratto nelle mutande…

GULLITLa fase discendente della parabola rossonera di un mito è ormai iniziata: Adriano Galliani pare sia pronto a lasciare le redini a fine stagione, come trapela dall’incontro con Berlusconi di ieri. L’imperatore del mercato pare esser giunto al capolinea e la sua deposizione in cambio di Lady B è sempre più una certezza. Andrea Schianchi de La Gazzetta dello Sport ricorda il lavoro fatto da Galliani in ventisette anni, ricordando acquisti clamorosi e flop incredibili. Sulla strada del nostro amministratore delegato ci sono stati inevitabilmente degli incidenti di percorso che lo hanno sottoposto a critiche spesso dettate dal momento di rabbia nei suoi confronti.

È giusto menzionare in un elenco quantomai generalizzato chi Galliani è riuscito a portare con pochi soldi ma con una resa fuori dal comune. Sfido a dirmi che tutti conoscevano Andriy Shevchenko quando arrivò dalla Dinamo Kiev, o quando un appena ventunenne Kakà arrivò a San Siro tra gli scherni per via del suo nome. Poi ci sono gli arrivi dai “cugini” che tanto ci hanno fatto godere: Pirlo, Simic, Seedorf. Arrivati tra mille polemiche, anche perché in nerazzurro non sono mai sbocciati, da noi hanno compiuto il passo verso l’essere campioni, campioni veri: dopo un primo anno di ambientazione in rossonero per i tre arriva la Champions di Manchester per la definitiva consacrazione. Ricordiamo, infine, i tulipani: glorie rossonere rimaste nella storia del club. Van Basten-Gullit-Rijkaard non hanno bisogno di tante presentazioni. Aneddoto simpatico: Galliani pur di avere dallo Sporting Lisbona Rijkaard, uscì dal retro col contratto del giocatore nelle mutande perché fuori dalla sede del club lusitano c’era una vera e propria rivoluzione per non far partire il centrocampista.

Passando poi alle note dolenti non si possono non citare Ricardo Oliveira o Marcio Amoroso: i due brasiliani arrivarono al Milan con motivazioni diverse ma fecero lo stesso buco nell’acqua. Futre, Reiziger, Bogarde, Redondo “rotto”, questi sono solo alcuni dei nomi che fecero flop in maglia rossonera. Probabilmente però il peggior acquisto fu quello di Christophe Dugarry. Al Bordeaux nel 1996 c’era vasta scelta, il Milan decise per il centravanti scartando un buon trequartista. La Juventus optò proprio per il fantasista franco-algerino: era Zidane.

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