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Kakà salvo all’interno di un attacco da retrocessione: la situazione

Qualche gota del calcio diceva che la miglior difesa nel calcio è l’attacco. Il Milan ne è un esempio: gioca male davanti, quindi si difende male. Certo, perché mettere pressione, creare occasioni ed essere pericolosi sotto porta rende l’avversario attento a te anche se è lui ad essere in possesso di palla. Se poi si aggiunge che la squadra vive un periodo nero per motivazione e risultati, l’astinenza dal gol del parco attaccanti è servita.

Con i lungo degenti Pazzini (che è rientrato in gruppo e appena recuperata la forma sarà disponibile) ed El Shaarawy a secco in Serie A, il Milan si consola cullando il suo bomber e stella Mario Balotelli. Infatti, è proprio il bresciano a comandare la classifica cannonieri di campionato, che dopo undici giornate è ferma al suo 3. Ciò che desta più paure è il comportamento che quest’anno Mario sta tenendo, mai troppo oltre il limite ma che con 8 ammonizioni e un cartellino rosso hanno fatto riaccendere la spia dell’allarme. Il ragazzo è sempre sotto osservazione.

Chi ancora deve dimostrare veramente tutto è Alessandro Matri. La punta fa parlare di sé più per la sua relazione con Federica Nargi che non per i gol. Uno all’attivo per ora, nella sciagurata sconfitta di Parma segnò il momentaneo 2-1. Un gol inutile che non è servito neanche a dare morale al corpo in via di sviluppo del numero 9. In più ci sono da menzionare Robinho e Birsa che hanno dato il loro contributo alla causa: Robinho ha fatto 3 gol tra serie A e Champions League, e Birsa con 2 gol pregevoli ha regalato al Milan ben 6 punti.

L’unico che pare avere brio e l’abilità di mettere a posto sta squadra è Kakà, Il brasiliano si fa largo da solo tra le frotte di avversari (come a Batcellona contro Dani Alves). L’ormai ex bambino prodigio fa vedere a tutti come si lotta per la maglia e si supplisce a limiti e carenze tecniche. L’esperienza è ormai parte di lui. Come un fratello più grande istruisce i giovani ai loro doveri, dando prima di tutti lui stesso l’esempio. Così, Kakà ha deciso de reinterpretare il ruolo di trascinatore. Quello che manca di Balo, dopotutto.

This post was last modified on 8 Novembre 2013 - 17:52

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redazione