La Champions League è tornata e, per un Milan sempre più deludente, è arrivato il momento della verità. In Scozia, a Celtic Park, stasera si decidono le sorti dei rossoneri. Con una vittoria, passi falsi del Barcellona permettendo, il passaggio del turno sarebbe automatico. Con un pareggio o una sconfitta, invece, le possibilità di essere eliminati lieviterebbero. Non ci sono alternative: bisogna uscire da Glasgow con i tre punti. Tre punti che potrebbero arrivare soltanto a seguito di una prestazione convincente e di sostanza: gli uomini di Neil Lennon, specie se affrontati nella bolgia di Celtic Park, sono una squadra molto ostica e pericolosa.
Punto di forza: interdizione-intensità-Samaras.
Punto debole: poca qualità-difesa.
I problemi principali del Celtic si riscontrano nella mancanza di centrocampisti in possesso di doti tecniche e di giocatori capaci di comprendere con anticipo lo sviluppo delle azioni. Malgrado dispongano di forza fisica e aggressività, i mediani di Lennon non sanno costruire con precisione e non manifestano lungimiranza nella previsione delle dinamiche di gioco. Ecco allora che, quando i centrocampisti iniziano ad abbassare il ritmo e a esaurire energie, il Celtic concede spazi tra le linee e la difesa comincia a tremare. Sì, perché la retroguardia riesce a destreggiarsi solo se protetta al meglio dal centrocampo. Il pacchetto arretrato celtico è composto da giocatori aggressivi e potenti, forti di testa e nell’anticipo, ma che evidenziano problemi relativi alla mobilità, al senso della posizione e alle diagonali e che faticano quando vengono puntati con regolarità. Insomma, in particolar modo sul lungo andare (cioè dal momento in cui il centrocampo comincia a faticare a fare filtro), la difesa del Celtic può essere scardinata con tranquillità. L’importante è sfruttare le occasioni a disposizione: non concretizzando a dovere, terremmo in partita gli scozzesi, che potrebbero poi pescare il jolly dal mazzo in contropiede o su calcio piazzato.
Giocatore chiave: Georgios Samaras.
Centravanti di peso, abile nel tenere palla e nel far salire la squadra, il greco è l’uomo più esperto a disposizione di Lennon ed è capace di fare la differenza. Dispone di una buona tecnica, unita all’attitudine nel fare reparto da solo e nel creare spazi per gli inserimenti dei compagni, e di un ottimo stacco di testa. Può mettere in seria difficoltà i nostri centrali di difesa anche perché, con i suoi movimenti, sa creare seconde palle che il suo partner d’attacco- o comunque l’uomo incaricato di gravitargli attorno- può sfruttare al meglio. Attenzione.