LA SCELTA DI SM. Ventottesima giornata del campionato di calcio 2012/2013. Il Milan, reduce dalla larga vittoria casalinga per 3-0 contro la Lazio, è di scena al Marassi contro il Genoa. Un anticipo al venerdì per preparare al meglio il ritorno degli ottavi di Champions dei rossoneri contro il Barcellona. La partita è brutta ed i rossoblu mettono in difficoltà un Milan che non riesce ad uscire dal guscio. Al 18′ Portanova colpisce duramente Pazzini che, risente del colpo subito, ed inizia a zoppicare vistosamente. Il cambio con Balotelli è già pronto ma al 23′ accade l’impensabile. Cross di De Sciglio proprio per il Pazzo che, da dentro l’area, con un gran destro batte Frey.
PERCHE’ LO ABBIAMO SCELTO. Un gol fantastico per bellezza, preziosissimo per importanza, difficilissimo per il modo in cui è arrivato. Il gesto tecnico in sé è perfetto. Un missile terra area da dentro l’area di rigore che va a sbattere sotto la traversa, infilandosi poi in rete. Coordinazione da far vedere e rivedere, movimento a smarcarsi in area da attaccante vero. Una rete che vale un terzo posto e tre punti su un campo difficile, in una partita scorbutica in cui i rossoneri stavano soffrendo l’avversario. La vera perla però deriva dal fatto che il tutto è arrivato dopo un infortunio ed in condizioni fisiche precarie. Pazzini, infatti, lascerà il campo subito dopo e sarà costretto a stare fuori a lungo dopo quella botta.
AL SECONDO POSTO… La piazza d’onore in questa nostra speciale classifica la merita una rete che tanti tifosi milanisti sognavano ed aspettavano da tanto, troppo tempo. Il 30 ottobre è il gran giorno di Ricky Kakà. Il brasiliano torna al gol in rossonero dopo più di quattro anni e lo fa alla sua maniera e nel suo stadio. Contro la Lazio, in una delle tante serate sbiadite di questo piccolo Diavolo in questa stagione, San Siro esplode al 54′. Passaggio corto di Balotelli per Kakà, il numero ventidue non ci pensa due volte e lascia partire un destro a giro dal limite dell’area che finisce la sua corsa all’incrocio dei pali alle spalle di Marchetti.