Il quinto di una serie poco felice: gli esonerati berlusconiani e Max Allegri

Ormai è ufficiale da alcune ore: Max Allegri non è più l’allenatore del Milan. Un addio anticipato, dato che lo stesso interessato aveva affermato, poco tempo fa, che avrebbe lasciato la panchina rossonera alla fine del campionato. Un addio amaro: la tremenda sconfitta contro il Sassuolo entra di diritto nella storia degli incubi milanisti.

Allegri è il quinto allenatore esonerato da quando Berlusconi è presidente. Il primo, nella stagione ‘86/’87 fu Nils Liedholm, che lasciò il posto a Fabio Capello a sette partite dalla fine del torneo, concluso poi con la qualificazione in Coppa Uefa, dopo lo spareggio con la Sampdoria. Il secondo fu Óscar Tabárez nel 1996: non ha mai convinto appieno la dirigenza e la sconfitta con il Piacenza fu fatale; al suo posto venne (ri)chiamato Arrigo Sacchi, ma la stagione non terminò lontana dal fallimento: undicesimo posto in classifica.

Ad Alberto Zaccheroni toccò il terzo esonero: nel marzo del 2001, dopo quasi tre anni sulla panchina del Diavolo, Berlusconi decise di interrompere il legame con il romagnolo ed il ruolo di traghettatore, o meglio traghettatori, spettò a Tassotti e Cesare Maldini, la coppia dello storico derby vinto per sei a zero. Infine, Fatih Terim: sempre nel 2001, nel mese di novembre, una serie di risultati negativi colorò l’esonero del mister turco, aprendo una pagina bianca dal titolo: Carlo Ancelotti. Quella pagina verrà poi riempita fino al 2009 da una serie di successi storici.

E adesso? Fino alla partita di coppa Italia con Lo Spezia toccherà a Mauro Tassotti prendere le redini, ma da giovedì, stando alle voci e alle indiscrezioni provenienti dal Brasile, pare che Clarence Seedorf possa diventare, con sei mesi d’anticipo, il nuovo allenatore rossonero.

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