Questa sera arriva a San Siro un Chievo in lotta per non retrocedere ma reduce da una schiacciante vittoria interna ai danni del Bologna. I clivensi, al momento a più tre dalla terzultima posizione, sono determinati a uscire dalla zona bollente della classifica il prima possibile e sono pronti a darci filo da torcere. Ci aspetta una vera e propria battaglia. I gialloblù sono pronti ad affrontarci a viso aperto e a disputare una partita caratterizzata da aggressività e intensità.
Punti di forza: Paloschi-Obinna.
Punti deboli: rombo di centrocampo-portiere.
Eugenio Corini schiera il suo Chievo con un 4-3-1-2 mirato a tappare tutte le falle della mediana e a proteggere al meglio una difesa un po’ discontinua ma, per lo meno sulla carta, dignitosa ed efficace. Peccato, però, che gli interni di centrocampo spesso si propongano in avanti con troppa veemenza e lascino troppo scoperta la posizione di competenza. In merito, nemmeno il trequartista garantisce equilibrio: Hetemaj, dotato di buona tecnica e tempismo nell’inserirsi, contribuisce poco alla fase di non possesso. Insomma, l’assenza di Luigi Rigoni – incontrista capace anche di far girare la palla e dotato di senso del gioco e della posizione – potrebbe farsi sentire. Ecco allora che una difesa altalenante e poco mobile potrebbe essere chiamata a fronteggiare numerose situazioni di pericolo. L’altro vero e proprio tasto dolente clivense è rappresentato dall’estremo difensore. Michael Agazzi, nel corso della propria carriera, ha infatti commesso molti errori e non costituisce né una saracinesca, né una sicurezza: a volte appare disattento tra i pali e insicuro sia nelle uscite, sia con la palla tra i piedi.
Giocatore chiave: Victor Obinna.
Alberto Paloschi sarà anche un rapace d’area in grado di timbrare il cartellino con puntualità, ma l’uomo che più di tutti stasera potrebbe metterci in difficoltà è Obinna. La punta ex Inter annovera nel proprio repertorio doti da contropiedista, un fisico compatto e buone qualità balistiche. Pur non essendo al top della condizione, sul lungo andare (specie se entrasse a partita in corso), potrebbe metterci alle corde e risultare addirittura decisivo.