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Milan-Livorno: l’analisi tattica

La striscia positiva continua. Nell’incontro valido per la 34ma giornata di Serie A, il Milan ha messo in scena una prova soddisfacente e si è sbarazzato del Livorno con un perentorio tre a zero, conquistando di conseguenza la quinta vittoria consecutiva e agganciando il Parma al sesto posto (ultimo posizionamento utile per accedere alla prossima edizione dell’Europa League). La strada per raggiungere la piccola Europa è ancora lunga e difficile ma, nelle prossime due partite, potrebbe esserci la svolta.

COSA HA FUNZIONATO – I due principali artefici della vittoria di ieri pomeriggio hanno un nome e un cognome: Nigel De Jong e Adel Taarabt. Il mediano olandese ha disputato un’altra gara caratterizzata da grinta e furore, assicurando filtro, interdizione, efficacia nel recupero palla e protezione alla difesa. Portatore di solidità ed equilibrio. Molto bene anche Taarabt che, schierato nella posizione di trequartista esterno destro, si è espresso al meglio: in continuo movimento, ha saltato l’uomo con regolarità, ha creato superiorità numerica e spazi, ha sfoggiato giocate di alta qualità, non ha dato punti di riferimento agli avversari e spesso ha ripiegato con puntualità. Sempre più on fire. Buona anche la prestazione dei terzini, Ignazio Abate e – soprattutto – Kevin Constant, che hanno svolto la fase difensiva con personalità e hanno sventato un paio di potenziali occasioni, permettendo alla coppia centrale di non correre rischi. Il difensore esterno guineano si è ben destreggiato anche in fase di spinta, tanto da aver messo a segno dribbling vincenti e da aver firmato l’assist per il momentaneo uno a zero di Balotelli (che però avrebbe dovuto essere annullato per una spinta).

COSA NON HA FUNZIONATO – Per una buona mezz’ora, il Milan ha concesso troppi spazi tra le linee e ha rischiato di subire gol in contropiede. Montolivo ha infatti iniziato la partita con troppa superficialità, contrastando poco e obbligando De Jong agli straordinari. Inoltre, sempre nella prima parte di gara, l’unico trequartista che ha partecipato in modo attivo alla fase di non possesso è stato Taarabt. Kakà e Robinho hanno infatti ripiegato troppo poco, esponendo i terzini agli uno contro uno e contribuendo alla formazione di varchi che avrebbero potuto essere letali. Ecco allora che, durante la prima frazione di gioco, il Milan ha regalato qualche azione di rimessa evitabile e ha corso qualche rischio di troppo (Abate costretto a stendere Mesbah, in quanto privo di copertura, docet). Menomale che sul lungo andare, una volta passati in vantaggio, la musica è cambiata e abbiamo assistito a una prova in crescendo anche dal punto di vista tattico. I due fantasisti brasiliani, il nostro numero 22 in primis, sono stati però poco brillanti e concreti anche in fase propositiva: spesso hanno faticato a superare il diretto avversario e non sono stati lucidi con la palla tra i piedi.

This post was last modified on 20 Aprile 2014 - 11:30