Sulla cresta dell’Honda: l’entusiasmo di Pippo è già contagioso

Chi vuole batterci dovrà farlo con la forza, non con la voglia. Con questa frase Inzaghi aveva aperto la vigilia di Milan-Lazio e la squadra ha risposto presente. Nonostante un mercato a zero, gli scetticismi e le perplessità dei tifosi è iniziata nel migliore dei modi la stagione 2014-2015 del Diavolo. Buona la prima dunque. I rossoneri liquidano la Lazio 3-1, grazie alle reti di Honda, Muntari e Menez su rigore e per ’90 minuti fanno dimenticare le amichevoli disastrose del pre-campionato e la mancanza di risorse economiche. Tante le note positive in questa prima di campionato, a partir dal giapponese, autore di una prova di qualità in un ruolo non suo.

L’inizio è di quelli importanti, con il Milan chiuso dietro che punisce subito in contropiede grazie a uno scatenato El Shaarawy che ha deliziato San Siro (i tifosi hanno in parte accolto l’appello di Inzaghi nonostante il ‘silenzio’ critico della sud ) con l’assist per il numero 10. Il primo tempo finisce senza squilli ne emozioni con Diego Lopez inoperoso. La ripresa inizia con lo stesso canovaccio della prima frazione fino allo strappo decisivo del 56esimo minuto con il gol di Muntari, imbeccato da Abate, che ha preso alla lettera i consigli di Berlusconi. Da lì in poi solo Milan che sigilla la gara con il rigore di Menez, autore di una partita sufficiente da falso nueve. Quando sembrava finita è uscita fuori la Lazio che ha accorciato con l’autogol di Alex, e ha sfiorato il clamoroso 3-2 su rigore di Candreva, parato però da Diego Lopez, autentico beniamino dei tifosi.

Intensità, concretezza e solidità sono state le chiavi di questa prima di Super Pippo da allenatore che a fine partita ha lasciato gli applausi ai suoi ragazzi. Inzaghi è stato acclamato da tutto lo stadio, i pochi cori provenienti dalla sud erano tutti per lui perchè il suo legame con questa maglia e con questo campo è trascinante ed esaltante. Basti vedere la voglia con cui chiedeva ai tifosi di aumentare i decibel o l’esultanza sfrenata con cui è entrato in campo per abbracciare Muntari dopo il gol. Sembrava avesse siglato lui stesso la rete, sembrava che fossero ancora suoi compagni e forse è proprio il sentire il rossonero in maniera viscerale il valore che vuole trasmettere alla squadra. In attesa di Torres e dell’ultimo giorno di calciomercato la squadra ha mostrato il suo aspetto più bello. Il Milan ai milanisti: siamo tornati su quella strada, sulla retta via. Siamo solo all’inizio, non bisogna esaltarsi prematuramente ne deprimersi senza motivo. Però, con la consapevolezza che con il nostro Supereroe in panchina tutto è possibile….

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