E’ la gara di SuperPippo, colui che sarebbe rimasto per sempre bianconero ed invece…

Milan-Juventus è una partita che non può che essere associata ad un nome, quello di Filippo Inzaghi. L’ultimo vero numero nove del calcio italiano ha lasciato ricordi indelebili sia a Torino che a Milano, ma, se in bianconero, ha iniziato la sua lunga ascesa all’Elite del calcio, è in rossonero che si è consacrato come uno dei migliori attaccanti della storia del calcio. Inzaghi, come ricorda Il Corriere dello Sport, arrivò a Torino dopo una stagione da capocannoniere con 24 gol all’Atalanta, che lo aveva praticamente venduto all’Atletico Madrid, prima che i Colchoneros virassero su Bobo Vieri.

A quel punto, era l’estate del 1997, la Juve sborsò 20 miliardi di lire per dare inizio a quattro anni conditi da 89 gol in 165 partite e due trofei vinti (uno Scudetto ed una Supercoppa italiana). Nonostante questo, e nonostante costituisse con Del Piero una coppia perfetta, nell’estate del 2000 Pippo viene messo sul mercato, perchè dalle parti di Corso Galileo Ferraris vogliono puntare sul giovane David Trezeguet.

Ad accaparrarsi SuperPippo è il Milan che trasferisce alla Juve un assegno da 40 miliardi di lire più il cartellino di Cristian Zenoni (valutato la bellezza di 30 miliardi di lire) ed il “via libera” per l’acquisto del parmense Lilian Thuram, vicinissimo all’approdo a Milanello. A quel punto, Inzaghi diventa il Re di Coppe: due Champions vinte da protagonista, Supercoppa Europea, Mondiale per club, Scudetti, Coppa Italia. Insomma, la leggenda consacrata all’Olimpo del calcio grazie alla maglia rossonera. E pensare che Pippo, nella sua autobiografia del 1998 scrisse: “Se dipendesse da me, rimarrei alla Juventus per tutta la vita…“. Menomale, allora che non è dipeso da te, caro Supereroe…

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