Presente a Montecarlo al Golden Foot Award 2014, Hakan Sukur, 112 presenze e 51 gol con la nazionale turca, si è concesso ai microfoni di Calciomerato.com.
Parma, Inter e Torino. So che porti l’Italia nel cuore, ma le tue esperienze nei club italiani non sono mai andati oltre un anno di attivitá. Cosa é successo?
Ma in realtà sei stato vicinissimo a vestire la maglia del Milan…
“Si è vero ero anche andato a San Siro a vedere due partite del Milan, poi è arrivata l’Inter che mi ha voluto e mi ha portato a Milano”.
Era l’Inter di Moratti, una realtà che non c’è più…
“Moratti è una persona splendida, lo porterò sempre nel cuore. So del cambio di proprietà dell’Inter, ma Thohir non lo conosco perciò non so come si potrà evolvere la situazione”.
Oltre a te tanti turchi sono arrivati in Italia, ma per tutti ci sono state difficoltà. É un problema culturale? Cosa dobbiamo aspettarci da Salih Ucan il nuovo acquisto della Roma?
“Credo che per tutti i giocatori turchi arrivati in Italia, da Okan a Emre, così come Umit Davala ci siano stati problemi di ambientamento. C’era bisogno di più tempo e pazienza per adattarsi ad una nuova cultura. Ucan rispetto a noi ha un vantaggio: è molto giovane e per lui sarà più facile integrarsi. La Roma poi sta facendo bene e giocare al fianco di una leggenda come Totti può essergli d’aiuto”.
Nel tuo Galatasaray ora c’è Prandelli, ma anche una situazione societaria difficile. Cosa sta succedendo all’interno del club?
“Questo è un anno complicato per la Turchia. Fenerbahce e Galatasaray stanno lottando per la 4a stella essendo entrambe a 19 scudetti vinti nella propria squadra. A Mancini si è chiesto tanto e a Prandelli ora si chiede lo stesso e la pressione é molto alta. L’ex C.T. dell’Italia è una brava persona e piace molto ai tifosi. Ha bisogno di tempo per poter lavorare in un ambiente societario non semplice. Io credo che alla fine farà bene, ma va lasciato lavorare serenamente”.