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Solo e a rischio, Inzaghi difende l’esonero in un San Siro vuoto

E’ da mesi di fronte ad un bivio diverso ogni weekend e adesso non avrà nemmeno i tifosi dalla sua, pronti a scioperare contro la mancanza di chiarezza della società. Solo e senza più riferimenti, questo è Filippo Inzaghi oggi. Il presidente Berlusconi (che dal chiamarlo due volte al giorno adesso è passato ad una ogni due) non si vede più a Milanello da tempo e la società pensa già al prossimo allenatore. Avanzano le quotazioni di Mihajlovic.

Nel frattempo Pippo non dovrà sbagliare quasi niente stasera, perché se il Milan dovesse perdere con il Cagliari (ma forse può bastare un pareggio) il suo esonero non solo tornerebbe in primo piano ma questa volta, a differenza del post-Verona, dovrebbe diventerebbe concreto secondo il Corriere della Sera. L’intenzione della società è quella di confermarlo fino a fine stagione, ma al gioco di Firenze vanno aggiunti i 3 punti. L’allenatore rossonero non vuole più subire rimonte durante la gara, anche se non ha ancora l’origine del difetto.

Ovviamente servirà una prova di squadra, per battere Zeman non ci vorrà un Milan perfetto ma attento, compatto e offensivo sì. Inzaghi vivrà una notte decisiva privo di pubblico e sostegno dopo la protesta annunciata dalla Curva Sud, non proprio il massimo. Inzaghi non era il bersaglio del comunicato di ieri, ma nel recente passato i fischi hanno colpito pure lui.

This post was last modified on 21 Marzo 2015 - 12:49

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redazione