Una settimana tormentata, fra vicissitudini societarie e una trasferta, quella di Firenze, che odora già di sconfitta. E’ questo il Milan a metà marzo, ridotto in fin di vita da un 2015 disastroso sotto ogni punto di vista. Abbiamo provato a fare il punto in casa Milan con Fabio Ravezzani, giornalista e direttore del gruppo Mediapason.
Fra Mister Bee e Mister Pink, quale sarà il futuro del Milan?
“Difficile dire quale sia il futuro. E’ una situazione talmente vaga e incomprensibile che qualunque tipo di previsione sembra azzardata. Si sta giocando una partita e anche Berlusconi oramai lascia uscire ciò che preferisce, in ballo ci sono molti milioni di euro. Dire che il Milan sia venduto o ci sono accordi è prematuro, al tifosi si possono solo dire ipotesi e previsioni, non ci sono certezze”.
Proprio lei ha rilanciato l’indiscrezione secondo la quale Berlusconi voglia vendere quote di minoranza e provare la via dell’azionariato popolare: ipotesi realizzabile?
Berlusconi diserta ancora Milanello e c’è la Fiorentina alle porte: il destino di Inzaghi è segnato?
“Berlusconi ha deciso di non esonerarlo avendo capito che oramai non ci sono più traguardi da raggiungere. Però è emblematico il silenzio assordante nel quale si muove Inzaghi. Siamo alla vigilia di una partita importante, ma importante per chi o per cosa? Oramai il Milan è segnato”.
Chi potrebbe essere il nuovo tecnico del Milan?
Ancelotti al Milan come Mancini per l’Inter?
“Non penso sia irrealizzabile solo sotto l’aspetto economico, ma credo che anche certi ritorni forse non siano sempre positivi. Lo dimostra anche Mancini all’Inter: Ancelotti non fa beneficenza, non penso verrà al Milan per allenare la squadra attuale quindi non sarebbe la soluzione ideale”.
This post was last modified on 16 Marzo 2015 - 10:06