Stasera, in occasione del secondo anticipo della trentacinquesima giornata di Serie A, un Milan allo sbando affronta a San Siro una Roma determinata a consolidare quel secondo posto che le permetterebbe di accedere alla fase a gironi della prossima edizione della Champions League. Autori di una stagione caratterizzata da risultati a dir poco deludenti, tanto da essere usciti in maniera prematura dalle coppe europee e da non avere dato il minimo fastidio a una Juventus che ha vinto lo scudetto con quattro gare d’anticipo, i capitolini dispongono di un ottimo potenziale e sono determinati a chiudere il campionato nel migliore dei modi.
Punti di forza: il centrocampo; Gervinho; Florenzi.
Punti deboli: De Sanctis; Astori; attacco sterile (?).
Nelle retrovie, la Roma è tutt’altro che solida e impeccabile. L’estremo difensore giallorosso, Morgan De Sanctis, è solito alternare buoni interventi a svarioni gravi, caratterizzati dalla mancanza della giusta concentrazione, tanto da non risultare inappuntabile né tra i pali, né nelle uscite. L’altro anello debole della Roma è Daniele Astori, difensore centrale discontinuo, forte sotto l’aspetto fisico, ma poco mobile, debole in merito al senso del gioco e della posizione e spesso disattento nei momenti decisivi: se incappasse in una delle sue amnesie, potrebbe regalare al Milan ghiotte palle gol. Ma non finisce qui. Nel tridente offensivo di Garcia, infatti, manca un centravanti di ruolo, un centravanti capace di tenere palla, eseguire al meglio il lavoro sporco, di fare salire la squadra e di andare in rete con continuità. Certo, nelle ultime gare, Doumbia ha evidenziato un buon rendimento. Tuttavia, la punta ivoriana potrebbe rappresentare un semplice fuoco di paglia. In questo modo, qualora il Milan mettesse in scena una prestazione dignitosa e l’ex attaccante del CSKA non confermasse i progressi delle ultime uscite, la Roma potrebbe faticare in fase di finalizzazione e potrebbe non avere un importante punto di riferimento in avanti.
Giocatore chiave: Radja Nainggolan.
Il centrocampista belga è un guerriero, interdice con facilità e regolarità, è bravo a inserirsi senza palla e a rendersi pericoloso, ha personalità, sa quando attaccare e quando coprire, recupera palloni (senza perderne) e assicura grinta, intensità, dinamismo, furore e continuità di rendimento.