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I dubbi di Silvio Berlusconi. E se alla fine non vendesse il Milan?

Per Silvio Berlusconi sono i giorni di attenta riflessione, all’apparenza senza grosso peso ma nella sostanza decisivi nel prendere la decisione finale. Il Milan è un affare di cuore, le proposte arrivate fino adesso sono vere e concrete: impossibile rimanere impassibili di fronte a certe cifre, difficile scegliere il meglio o il più giusto.

Da una parte i 500 milioni offerti da Bee Taechaubol per il 60% delle quote, dall’altra i 580 milioni della cordata cinese per la maggioranza più uno. Interlocutori in attesa, per entrare nel vivo bisognerà aspettare la fine delle elezioni Regionali (Silvio oggi sarà a Bari, domani a Lecce). Dunque i primi di giugno. E solo a quel momento si conosceranno le linee guida dell’avvenire del Milan: società, allenatore, mercato e rosa. Si va verso un cambio di rotta epocale, un passaggio di consegne prevedibile anche se non ancora deciso: mancano informazioni, un piano economico-spor+ivo serio, duraturo ed ambizioso. Il presidente rossonero prosegue a dialogare personalmente con il Capo di Stato cinese, Xi Jinping, ma per adesso non cede.

E in questo senso attenzione a dare per scontato che venderà perché alla fine, sostiene stamane La Gazzetta dello Sport, Berlusconi potrebbe tenersi il Milan dando così il via al progetto tutto italiano che tanto lo affascina. Un concetto fatto filtrare dagli ambienti politici a lui vicini, non proprio un dettaglio.

This post was last modified on 14 Maggio 2015 - 12:34

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redazione