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Mr. Bee: “Non è la fine dell’era Berlusconi. Galliani e Barbara non si toccano. Dobbiamo vincere subito. I soldi? No problem”

Bee Taechaubol ha concesso una intervista a La Repubblica, spiegando le primi basi solide su cui voler rifondare il (suo) nuovo Milan: “Fine dell’era Berlusconi al Milan? Non è così. Berlusconi è l’uomo che ha fatto grande il Milan e al Milan resterà legato per sempre. Non è vero che la squadra non gli interessi più: questa stessa trattativa sofferta dimostra il contrario. Il Milan ha un’anima profondamente italiana, è un marchio dell’eccellenza italiana. E tale deve rimanere. Sarebbe assurdo uno sky box di dirigenti asiatici. Si perderebbe l’identità. Il motto non è cambiare, ma aggiungere. Internazionalizzare. I dirigenti devono essere italiani. Io non voglio fare il presidente, sono un investitore. Nessuno tocca figure centrali come Galliani e Barbara Berlusconi. Galliani ha fatto un grande lavoro, anche quando non ha avuto un grande budget“.

E ancora: “Allenatore? Il Milan non può più permettersi di aspettare. Serve uno capace di vincere subito. Rosso di bilancio? I problemi finanziari si superano, conta di più la programmazione. Senza, puoi fare bene subito. Ma tutto rischia di esaurirsi lì. Primo incontro? Ad Arcore, il 10 dicembre. Gli altri due a gennaio e a marzo. E’ stato subito feeling. L’argomento principale? L’espansione del brand in Asia, un business. Il Milan è sinonimo del calcio italiano nel mondo, eppure ha margini di incremento. Prendiamo il Manchester United: nel Sud-est asiatico l’espansione del marchio è già al massimo. Quella del Milan non ancora. Sono orgoglioso di essere thai, ma i miei 4 nonni erano tutti cinesi: di Chouzou, nell’est. La mia famiglia ha rapporti stretti con la figlia di Deng Xiaoping, leader del dopo Mao. Mi appoggia una grande banca statale cinese come CITIC. E GLS gestirà l’Academy voluta dal governo, per rendere il calcio obbligatorio nelle scuole: un progetto per 260 milioni di bambini. Tra l’altro aprirò tre scuole calcio: in Malesia, Suriname e Abu Dhabi. Il Milan deve tornare sul tetto del mondo. In un ciclo di 30 anni, pieno di successi, la fase attuale è fisiologica. Cannavaro? Maldini? Le leggende sono una risorsa. E un modello per i bambini. Vedremo. E’ incompatibile con Galliani? Parlo in generale: le persone di valore e competenti possono eventualmente andare d’accordo. Il bene del Milan viene prima di tutto. Cannavaro allenatore? Fabio è un amico“.

Infine: “Penso che in pochissime settimane chiuderemo la trattativa. Mentre venivo qui, un tifoso mi ha chiesto: ma perché il Milan? Gli ho risposto: perché è il massimo. Potevo prendere tre club di Premier League, ma non ho mai desiderato altro che il Milan. Mi piacerebbe riportarlo alla gloria, vincendo subito campionato e Champions. Tocco legno: si dice così anche da voi?“.

This post was last modified on 6 Giugno 2015 - 10:09