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Bacca: “Milan ambizioso, come me. Mihajlovic vincente: lotteremo per lo scudetto e la Champions. Berlusconi si ama. Sulla Juve…”

Queste le dichiarazioni integrali rilasciate da Carlos Bacca nel corso della conferenza stampa a Shenzhen.

Perché il Milan: “Credo che la cosa che mi ha motivato di più nel scegliere il Milan è l’ambizione di questa squadra, con questo nuovo progetto di tornare in alto, lottare per lo scudetto e tornare in Champions credo sia uno dei nostri obiettivi principali. Queste sono le sfide che mi piacciono. La prima cosa che ho detto al mio arrivo è che cercherò di dare il mio contributo per la squadra, per aiutare il Milan e i miei compagni a raggiungere i nostri traguardi prefissati. Sappiamo che il Milan è una grande squadra, un top club. É la seconda squadra per numero di Champions conquistate. Il Milan è rispettato in tutto il mondo, ed è una squadra molto prestigiosa. Chiunque sogna di vestire questa maglia“.

Voglia di gol: “Tutti campionati sono differenti l’uno dall’altro: la Liga dalla serie A, la Premier dalla Bundesliga. Ci sono tanti giocatori diversi. A me piacciono le grandi sfide. Sono molto ambizioso, come il Milan, il suo Presidente, il suo tecnico, i suoi giocatori. La Serie A è differente rispetto alla Liga, però è calcio alla fine dei conti. Una volta che ti prepari bene e fai le cose nella maniera giusta, lavorando bene e con l’aiuto di Dio spero di fare bene. Adesso voglio aiutare la squadra e non ho in testa quanti gol farò. Cercherò di dare il meglio, sognando sempre di fare gol, sperando che siano tanti, ma cercando di migliorarmi rispetto all’anno precedente come ho sempre fatto nella mia carriera. Giocherò con questa mentalità, cercherò di segnare molti gol con questa maglia e dare tanta gioia ai tifosi rossoneri e godermi questa esperienza“.

L’arrivo in Cina e l’incontro con Mihajlovic: “Abbiamo ricevuto un’accoglienza incredibile dalla gente cinese e dimostra la grande attenzione che il Milan riceve in giro per il mondo. Credo che siamo una della squadre con più tifosi in giro per il mondo. In Cina ci stanno dimostrando grande affetto e siamo molto felici che in Cina siamo così seguiti. Quello che dovremo fare noi in questa tournée è cercare di dare il nostro meglio e farli felici. Sono arrivato in un gran momento per la squadra, nel precampionato, dove cercherò di stare assieme ai miei compagni il più possibile. Devo dire che la squadra mi ha accolto molto bene. Sto cercando di adattarmi rapidamente e devo dire che i miei compagni sono stati molto carini con me, e mi stanno aiutando ad adattarmi quanto prima ed entrare in forma presto. Mister Mihajlovic è ambizioso, con molta voglia. Lavora con molta intensità, come quando era giocatore, ora cerca di trasmetterci carica da allenatore. Credo che ci darà tantissimo e ci farà tirar fuori il meglio di noi stessi in allenamento. Nei pochi giorni che mi sono allenato con il gruppo, ho lavorato abbastanza duramente. É un vincente e questa è la cosa più importante. Se ci riesce ad inculcare questa cosa nella testa, credo che andremo in campo sempre con una mentalità vincente“.

Tra campo e Nazionale: “Sono arrivato da pochi giorni con la squadra ed ho pochi giorni di allenamento nella gambe. Io lavoro sempre per scendere in campo. Se lavoro tutti i giorni durante il pre campionato mi piace giocare. Sono un atleta che si prepara per disputare al meglio tutte le gare, però le decisioni sono del mister e del suo staff. Se gioco uno o 90 minuti, lo farò sempre al massimo delle mie potenzialità. Siamo una nuova generazione di attaccanti, diversa rispetto al passato. Siamo pieni di ambizione come Falcao, Jackson Martinez, Gutierrez, Ibarbo, Ramos, Muriel, siamo in tanti li davanti. Dobbiamo lavorare con la mentalità giusta e di essere sempre pronti quando veniamo chiamati in causa. Ad Italia 90 avevo 4 anni, mi ricordo poco. Io ricordo la selezione del ’94, con giocatori come El Pibe Carlos Valderama, Tino Asprilla, Aristizabal, erano tutti giocatori di grande livello che diedero una grande identità al calcio colombiano“.

Sul suo passato: “Non ho mai venduto pesce, ma l’avrei fatto con piacere. Poteva essere un lavoro per aiutare la mia famiglia. Ho aiutato a fare il controllore nei bus, non lo nego. Devo ringraziare l’impresa perché mi permetteva di giocare nel fine settimana e di lavorare negli altri giorni. Così potevo aiutare i miei cari. Ora che sono arrivato nel calcio italiano, ricordo quei momenti perché mi riempiono d’orgoglio e mi fortificano al solo pensiero. Sono fiero, allegro ed orgoglioso della mia vita. Quei momenti aiutano a pensare da dove sono partito, a quanto mi ha aiutato la famiglia e che con il duro lavoro sono riuscito ad arrivare al Milan grazie all’aiuto di Dio“.

Io e Jackosn Martinez: “Io e Jackson Martinez siamo giocatori differenti. Con qualità differenti. Lui è forte fisicamente, con talento, ha molti gol nelle corde e adesso è approdato in una grande squadre come l’Atletico Madrid. Io sono un giocatore più tecnico, più rapido, con tanti gol nelle corde ma con caratteristiche diverse. Per fortuna siamo entrambi colombiani e possiamo aiutare la selezione. Ho scelto l’Italia e Il Milan perché mi è sempre piaciuto fin da piccolo. Seguivo il calcio italiano alla televisione grazie ad Asprilla, Bolano, Cordoba, tutti grandi giocatori. Vedevo alla TV e rimanevo incantato. Mi è sempre piaciuto il calcio italiano. Ho sempre sognato di avere l’opportunità di giocare in Italia in una grande squadra. Ora che ho lottato per ottenere questa maglia, voglio aiutare la squadra a raggiungere i traguardi che si merita, dando il mio contributo“.

Sul Siviglia e Berlusconi: “A Siviglia sono stati due anni molto belli. Ringrazio la Società andalusa per l’occasione mi ha concesso. Ringrazio il presidente, Monchi, la squadra e mister Emery. Sono stati due anni incredibili, dove abbiamo raggiunto dei risultati pazzeschi. Abbiamo vinto due Europa League e abbiamo raggiunto la qualificazione in Champions League. Il Milan però mi ha presentato un grande progetto, un progetto ambizioso, con desideri di stare in alto. Non giocherò quest’anno la Champions, ma spero di poterla disputare l’anno prossimo con la maglia del Milan. Quando uno vede il Presidente Berlusconi per televisione o sui giornali pensa ad una cosa, rispetto a quella che è la realtà. Posso dire che è una persona molto amabile, affabile, sincera. I pochi minuti che ho potuto parlare con lui mi hanno dato la sensazione di una persona differente rispetto a quello che uno può pensare. Mi sembra una gran persona, umile e lavoratrice, che ha ottenuto tutto quello che ha con il sacrificio ed é rimasto quello di un tempo. Sono molto felice che sia il Presidente della squadra dove gioco“.

“In quel 26 Marzo 2014 la doppietta contro il Real Madrid? É stata una bellissima giornata, che non dimenticherò mai. perché ogni giocatore nasce per giocare partite come questa, e soprattutto sogni di segnare due gol al Madrid. Tutto questo ti riempie di felicità, pensando anche al fatto che vincemmo quella gara. Tutto questo dimostra che con sacrificio, disciplina e con la fede in Dio si possono raggiungere gli obiettivi che ognuno di prefissa. Il Milan mi ha pagato tanto, ma ha fatto le cose per bene. Sono contento di essere al Milan. Sono contento che la Società abbia pagato la clausola di rescissione. Sono felice di questo, anche se Non é stato facile per me lasciare Siviglia insieme alla mia famiglia. Le responsabilità le sento sempre addosso. Sono felice a Milano in questi pochi giorni. Più responsabilità ho, più sento pressioni su di me, più il mio rendimento sul campo aumenta grazie a Dio. Lavorerò per essere ogni giorno a migliorarmi”.

Sul ruolo: “Sono un giocatore che si adatta facilmente in avanti. In Belgio giocavo anche sulla fascia o come seconda punta. Il primo anno al Siviglia giocavo spesso in tandem con Gameiro, poi l’anno scorso sono cambiate alcune situazioni. Con la Colombia gioco con un attaccante. Credo molto in Dio. Prego sempre il Signore al mattino e alla sera per tutto quello che mi ha donato in questa vita e per tenermi sempre bene fisicamente. Mihajlovic é un grandissimo allenatore, molto esigente, molto perfezionista. Ci corregge ad ogni minimo errore e lavora con grande intensità, tipica del calcio moderno dove l’intensità è tutto. Il mio soprannome “El Peluca”? Mi chiamavano così quando nel mio Paese, giocavo a calcio e un mio amico mi diede questo soprannome e così venivo riconosciuto. Giocavo molto bene a calcio e all’epoca come Peluca. Adesso grazie a Dio mi conoscono come Carlos Bacca, e non come il Peluca, ma all’epoca con questo soprannome sapevano perfettamente chi ero. Ho affrontato la Fiorentina in semifinale dell’Europa League, ma si conosce il calcio italiano. Le difese ti lasciano poco spazio, si gioca in maniera più forte e fisica rispetto alla Spagna. Però credo che le cose contro la Fiorentina riuscì a fare gol. Spero di ripetermi anche in generale nella Serie A. Sempre bisogna pensare di giocare in grandi campionati e quello italiano sta migliorando anno dopo anno. Rispetto al calcio spagnolo, dove sappiamo chi si gioca il titolo, in Italia é differente e chiunque può essere campione. E’ un torneo molto equilibrato e tutti sognano di giocare qui è in una squadra come il Milan“.

Sull’ex allenatore Emery: “Emery è un allenatore instancabile, che lavora 24 ore su 24 al 100%. Mentre tu stai dormendo, lui sicuro starà studiando qualche cosa sui rivali, cerca sempre di tirare fuori il meglio di te. Come Simeone o Emery, posso dire che conoscendolo un po’ meglio, anche Mihajlovic è così. Un allenatore moderno. Un lavoratore, che pensa sempre alla squadra, che lavora con intensità, alla tattica. Mi ricordo ad esempio di Emery quando preparò la partita contro la Fiorentina, una settimana prima della semifinale, ci parlava di loro, ci faceva vedere video su di loro. Quando li affrontammo, fu tutto molto semplice e arrivammo alla partita molto preparati“.

Sul prossimo campionato: “Tutti i rivali sono complicati, non solo l’Inter o la Juventus. Ci sono anche Roma o Napoli, ci sono tante squadre di grandissimo livello, come anche la Sampdoria. Tutti club che si stanno rinforzando sul mercato per alzare il livello di competitività del calcio italiano. E poi c’è il Milan che quest’anno deve tornare in alto, dove deve stare, dove merita di stare. Io credo che con l’aiuto di Dio raggiungeremo questo. Ho un bel ricordo dello Juventus Stadium: vincemmo contro il Benfica la finale di Europa League del 2014. Ho solo ricordi positivi di quell’impianto. Spero di poterne averne in futuro anche con il Milan con delle vittorie contro la Juventus“.

This post was last modified on 25 Luglio 2015 - 13:15