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Galliani: “Barbara, dalla sofferenza alla sintonia. Mihajlovic mi ricorda Capello. Pirlo un errore, non solo mio. Romagnoli o niente. E Ibra…”

Adriano Galliani il 71esimo compleanno lo festeggia con il Milan a Shanghai, nel giorno della supersfida con il Real Madrid. Farebbe certamente comodo una vittoria, ma non è questo il vero regalo sognato dall’AD rossonero: “Una stagione lieta per il Milan – confessa a La Gazzetta dello Sport -, con qualificazione alla Champions“.

Auguri anche a Barbara Berlusconi, neo 31enne: “Le auguro di realizzare tutti i suoi sogni. Le dimissioni? Ho sofferto molto in quei mesi, ma nella vita bisogna guardare avanti e non pensare al passato. Doppio AD? Il nuovo assetto è stato deciso da Silvio Berlusconi. Noi prima l’abbiamo accettato e poi condiviso. Accettato con fatica? Per quanto riguarda me, sì: un po’ di fatica. Ma adesso siamo in piena sintonia. Buonuscita? È una cattiveria. Io non sono un dipendente del Milan, ma un amministratore. E un amministratore non ha nessuna buonuscita quando va via“.

Sul presidente: “Siamo sempre stati in sintonia, noi ci parliamo moltissimo. E alla fine di questi confronti ci troviamo d’accordo. E’ democratico, non fa valere il suo ruolo ma cerca di convincermi con il ragionamento. La scelta che ho difeso con più determinazione davanti a lui? La conferma di Allegri nell’estate del 2013“.

Sulla prossima stagione: “Crediamo possa essere un Milan in grado di competere con le altre grandi per i primi tre posti. È un Milan profondamente cambiato: allenatore, staff tecnico, modulo, dieci nuovi giocatori tra acquisti, rientri e promozioni dalla Primavera. Non andare in Champions sarebbe la fine? La fine no, ma di certo un insuccesso sportivo“.

Sul no di Ancelotti: “Il mio viaggio a Madrid non era senza speranze. Ancelotti è stato molto tentato dal ritorno al Milan. La causa principale del no è l’operazione a cui si è sottoposto e che lo sta obbligando tuttora a due mesi di stop. Mihajlovic, comunque, era già stato individuato“.

Su Mihajlovic: “La scelta di Mihajlovic è un segnale di discontinuità con il recente passato. Ha tutte le caratteristiche che servono oggi a Milanello. Mi ricorda Capello. Emery? È stato fortemente in lizza un anno fa“.

Sul rapporto con Paolo Maldini: “Buono, è la leggenda del Milan. Non ho mai avuto problemi con lui e non c’è nessuna preclusione nei suoi confronti. Gli avevo offerto la direzione del settore giovanile con piena autonomia ma ha rifiutato“.

Importante punto sul mercato: “Ibra? È sotto contratto con il Psg fino al 30 giugno 2016, non c’è altro da dire. Romagnoli? Dipende dalla Roma: noi abbiamo offerto 25 milioni. Ma se non lo vogliono vendere, non lo vendono. E se non arriva lui, noi restiamo così. Perché rinnovare a De Jong e Mexes? Perché possono dare ancora molto. E nel derby cinese con l’Inter l’hanno dimostrato. Jackson Martinez? A un passo dall’acquisizione, lui ha scelto l’Atletico Madrid. Ma noi siamo felici perché così abbiamo preso Carlos Bacca: grande giocatore, allenato da un bravissimo tecnico al Siviglia“.

E l’errore più grande che ho fatto sul mercato? “Lasciare andar via Pirlo: errore in compartecipazione con altri. Non mi chieda chi…“.

This post was last modified on 30 Luglio 2015 - 16:15