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Così Mihajlovic sembra Conte. Ora a Sinisa mancano solo le vittorie

Il percorso di Mihajlovic è molto simile a quello di Conte, esonero e Nazionale compresi: nati nel 1969, sfidati in Serie A per più di dieci anni, spostati in panchina approdando in una grande squadra dopo un bel giro in provincia. La differenza più evidente è che il secondo ha vinto tantissimo mentre il primo vorrebbe iniziarlo a fare proprio adesso, anche i risultati svolti soprattutto con Catania e Sampdoria hanno una valenza elevata.

I punti di contatto importanti sono quelli nella gestione della rosa, evidenzia La Gazzetta dello Sport, dentro e fuori dal campo. Sinisa, come Antonio alla Juve, deve ricostruire da zero. Per lui le motivazioni fanno la differenza, per questo sta lavorando parecchio sulla testa dei giocatori: per esempio ha chiesto ai suoi di appendere nello spogliatoio con frasi per caricarsi. Anche l’ex bianconero insisteva sulla mentalità, sulla voglia di vincere e sul peso dell’armonia all’interno della squadra per ridurre il gap con le avversarie. Il gruppo, compresi magazzinieri e giardinieri di Milanello, prima del singolo. Lo dimostra la cena offerta dal serbo nelle scorse settimane. Gli allenamenti sono ad intensità massima, spesso lunghi e sempre al 100% per abituare il fisico allo sforzo estremo per prevenire gli infortuni in gara. Poi la tattica: i movimenti devono essere letteralmente memorizzati: equilibrio, mantenimento delle distanze, circolazione di palla, incroci, la spinta dei terzini e le verticalizzazioni frequenti.

Infine, pure tecnologia e linguaggio sono simile fra l’ex Inter e l’attuale CT dell’Italia. Mihajlovic ricorda Conte in una frase del genere: “C’è da lavorare, dobbiamo migliorare sono tutti i punti di vista”. Ora i tifosi del Milan sognano che a fine campionato emerga un’altra somiglianza: lo scudetto.

This post was last modified on 27 Luglio 2015 - 17:11