Cinquant’anni, ventotto di calcio giovanile, attuale responsabile dell’attività di base del Milan. Dagli occhi e dall’intuizione di Mauro Bianchessi sono passati tanti talenti di marca rossonera. Non ultimi, Gianluigi Donnarumma e Davide Calabria, oggi in Prima Squadra e recenti protagonisti del Trofeo Berlusconi.
Bianchessi, come funziona il sistema di scouting rossonero?
“Abbiamo dieci osservatori in Lombardia, otto fuori regione e tanti segnalatori che ci permettono di essere presenti sempre e ovunque. Poi servono un’organizzazione capillare e occhio, per vedere oltre. Dove gli altri non vedono“.
Come funziona l’attività di base?
“Diciamo che è come le fondamenta per una casa. Dai ragazzini di 8 anni, cominciamo a costruire le squadre del settore giovanile che verranno implementate da nuovi giocatori, fino ai Giovanissimi: se il lavoro è fatto bene, arrivano tutti in Primavera senza ulteriori inserimenti. La rosa in mano a Brocchi è composta per il 98% da giocatori provenienti dall’attività di base“.
Bonifacio, Favini, Braida: quali consigli ha ereditato dai suoi maestri?
Quanto il Modello Milan influenza la ricerca di giovani talenti?
“È un lavoro particolareggiato, con il solo obiettivo di far crescere calciatori per portarli nel calcio che conta. Il responsabile del settore Galli e il coordinatore Zanoli seguono costantemente il progetto: stanno facendo un grande lavoro“.
Crede che il Vismara incida sull’efficienza del settore?
“Il nostro centro è fantastico, unico in Italia. Abbiamo tutto sotto controllo con grande efficienza e organizzazione, grazie anche al lavoro della dottoressa Costa“.
Intanto Donnarumma sta prendendo il volo…
E Calabria?
“L’ho conosciuto quando aveva 11 anni, era centrocampista all’Adrense. Abitava a cento chilometri dal Vismara e, in otto anni di settore giovanile, non si è mai lamentato una volta per la strada o per la fatica. Ha una bellissima famiglia che non ha mai fatto pressioni su nulla. Sono felice per lui, ma vi dico che può migliorare ancora tanto“.
Capitolo Primavera: crede che sull’inizio ad handicap pesi la responsabilità che si porta dietro da anni la classe dorata dei 1998?
(Fonte: Gazzetta dello Sport – Milano & Lombardia – Foto: Buzzi)
This post was last modified on 24 Ottobre 2015 - 13:05