Verso Juve-Milan, il doppio ex Pirlo

Parli di Juventus-Milan e non puoi non parlare di Andrea Pirlo. E’ lui l’uomo che “brucia” ancora alla dirigenza rossonera per quel trasferimento, avvenuto nel 2011, che ha lasciato molto amaro in bocca. Eppure il centrocampista bresciano si era tolto non poche soddisfazioni anche con la maglia del Milan. Lui che era arrivato come promessa mancata dall’Inter e che, al contrario, riuscì a conquistare il mondo dall’altra sponda del Naviglio.

Nell’estate 2001 il buon Andrea si trasferisce al Milan per 35 miliardi di lire, in parte pagati col trasferimento di Drazen Brncic all’Inter. Insomma, un grande colpo per Adriano Galliani che si porta in casa un vero talento in cambio (parziale) di un giocatore anonimo proveniente dal Belgio. Pirlo arriva a Milanello e Carlo Ancelotti lo riporta nella posizione in cui giocava nel Brescia: regista davanti alla difesa. Inizia una lunga cavalcata di dieci stagioni tra scudetto, due Champions, Mondiale per Club e pure un Mondiale in Nazionale vinto in Germania. Dieci lunghi anni conditi da 401 presenze ufficiali e 41 gol.

E’ Massimiliano Allegri a segnare lo spartiacque nel rapporto d’amore tra Pirlo e il Milan. Nel 2010 il tecnico livornese arriva a Milanello e pian piano impone nuove idee di gioco. Il regista resta sempre Pirlo ma, tra acciacchi e scelte tecniche, i rossoneri preparano la successione con Mark Van Bommel, in arrivo a gennaio di quella stessa stagione conclusasi con la vittoria dello scudetto. Il contratto del centrocampista italiano è in scadenza e non rientra nella lista della spesa dei rinnovi. E così il matrimonio finisce consensualmente.

Leonardo, ancora alla guida dell’Inter, prova a chiamare Pirlo per convincerlo a tornare all’Inter. Niente da fare. Il 24 maggio 2011 Andrea si accasa alla Juventus con un contratto fino al 30 giugno 2014. Le tre stagioni con Antonio Conte e quella con Max Allegri (proprio lui) restituiscono l’immagine di un giocatore in grado di fare la differenza: 164 presenze ufficiali e 19 reti, con una Champions accarezzata lo scorso giugno a Berlino. Le sue lacrime sul campo, dopo la finale persa dai bianconeri col Barcellona, fanno il giro del mondo: “Quando mi ricapiterà”, sembra dire con quello sguardo eternamente triste quanto riflessivo.

Ora è già scattata l’asta per provare a riportarlo a pagargli il viaggio da New York alla Serie A. In prestito. Tutti smentiscono, ma tutti lo vogliono. Soprattutto alla Juve dove nel suo ruolo non c’è pace: prima Padoin e Lemina, poi Hernanes, quindi Marchisio. E chissà quanti altri ancora…

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