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Il miglior Balotelli di sempre. Ma a Berlusconi piacerà?

Il Milan ha il trequartista che cercava: Balotelli. Quella de La Gazzetta dello Sport sembra una battuta, ma in realtà è l’analisi della sua gara e di quella della squadra con la Samp. Nel 4-3-1-2 in partenza c’era Bonaventura alle spalle degli attaccanti, anche se quel ruolo l’ha più e meglio ricoperto – magari senza volerlo – proprio Mario, all’interno del modulo “nuovo” ma soprattutto mobile. A volte assomigliava anche a un 4-3-2-1 e a volte a un 4-3-3 per non dare punti di riferimento agli avversari e ruotare spesso le posizioni dei giocatori dalla metà campo in su.

Nella zona nevralgica del gioco, Brocchi vuole esaltare le caratteristiche di ognuno e non complicare il lavoro di nessuno per ottenere il massimo risultato. Questo dettaglio evidenzia come se Jack tenda ad allargarsi in fascia e Honda ad addomesticare il pallone, Balo è forse maggiormente utile perché ha nei piedi la giocata illuminante e anche l’iniziativa personale o la conclusione. A Marassi ha toccato 64 sfere, però solo una in area di rigore (di testa) e ben 32 defilato sulla sinistra e fuori dall’area. Ancora più significativo il secondo dato: a parte i difensori – avvantaggiati dal giro palla iniziale – è stato il rossonero entrato più in azione: davanti a Montolivo e Kucka. Balotelli al centro del Diavolo. Ed è importantissimi che l’urlo del ragazzo arrivi in una serata priva di gol e perfino di tiri pericolosi: 6 i tentativi verso Viviano, mai impegnato perché mai inquadrato lo specchio della porta (per esempio punizioni imprecise o murate). Ma non si è incupito, rimanendo lucido e volenteroso: decisivo pure in fase difensiva.

Un Balotelli diverso rispetto al passato recente: 4 recuperi (1.24 la media), 3 i contrasti vinti (0.41), 7 falli subiti (2.06), 22 passaggi positivi (9.53), 11 verticalizzazioni (4.06). La cosa curiosa è che Berlusconi gli chiede da sempre di stare vicino alla rete, invece Brocchi ha assecondato la vocazione di “individualista offensivo” dell’ex Liverpool. Distante dai 10-20 metri. Può nascere un Milan imprevedibile, a patto che l’atteggiamento rimanga lo stesso.

This post was last modified on 19 Aprile 2016 - 16:34

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redazione