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Verona: Ionita e ripartenze, ma la difesa è troppo fragile

Lunedì pomeriggio, in occasione della trentacinquesima giornata di Serie A, il Milan farà visita al Verona di Gigi Delneri. Gli scaligeri, che occupano l’ultima posizione della classifica e si trovano a pochi passi dalla retrocessione, sono una compagine poco concreta e superabile con facilità. Tuttavia, se non venissero affrontati con la grinta e con l’attenzione necessaria, i gialloblù potrebbero prendere coraggio, riuscire a limitare i danni in fase difensiva, fare densità in mediana e provare a ripartire al meglio.

Punti di forza: le azioni di rimessa.
Qualora il Milan mettesse in scena uno sterile possesso palla e si sbilanciasse senza criterio, il Verona potrebbe arginare l’avanzata rossonera, imporsi nella zona nevralgica del terreno di gioco, sfruttare le abilità di Ionita, centrocampista dinamico, grintoso e intelligente, e mettere in scena importanti azioni di rimessa. Queste ultime dovrebbero poi svilupparsi sulle corsie laterali, grazie alla spinta di Wszolek e Rebic, che sono in grado di sfornare una prova caratterizzata da corsa e intensità, creare superiorità numerica e proporre cross interessanti che Pazzini, se fosse in giornata, potrebbe sfruttare al meglio.

Punti deboli: la retroguardia; attacco poco prolifico.
Quando il centrocampo abbasserà il ritmo e inizierà a perdere contrasti, in casa Verona, usciranno le lacune di una difesa che, se messa sotto pressione, è solita commettere errori e sbavature, concedere spazi e regalare palle gol. Il pacchetto arretrato scaligero, infatti, evidenzia problemi: mentre i laterali faticano in entrambe le fasi, la coppia centrale palesa problemi riguardanti il senso del gioco, la mobilità e il mantenimento della giusta concentrazione e compie spesso gravi ingenuità. Ma non finisce qui. Fino a questo momento, in fase di finalizzazione, gli scaligeri non sono quasi mai risultati efficaci e incisivi. Invertiranno il trend proprio lunedì? Al campo, la sentenza.

Giocatore chiave: Artur Ionita.
Il mediano moldavo, dotato di fisicità, resistenza, dinamismo, propensione all’inserimento e senso del gioco, è il gialloblù più continuo. Nel caso in cui fosse al top della condizione e riuscisse ad assicurare qualità e quantità, potrebbe permettere agli uomini di Delneri di respirare, proteggere la retroguardia, interrompere molte azioni e dare il là a pericolose ripartenze.

This post was last modified on 23 Aprile 2016 - 21:34

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redazione