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Milan ai cinesi, ora Berlusconi verso il no. Ma mediatori fiduciosi

I cinesi nei giorni scorsi hanno dato le garanzie tanto attese e all’orizzonte gli investimenti appaiono copiosi, ma le recenti uscite (a vuoto) di Berlusconi indicano che la fumata bianca si sta allontanando. A leggere fra le pieghe di certe espressioni, evidenzia La Gazzetta dello Sport, appare evidente che Silvio in realtà stia meditando a un clamoroso dietrofront, spinto di rilanciare la squadra con le sue forze.

E in questa ottica va considerato che la stima verso Brocchi è rimasta intatta e la conferma dell’ex Primavera sarebbe il primo passo in caso di non cessione. Ma cos’è cambiato? Dopo il vertice familiare ad Arcore di martedì scorso, con un sostanziale “avanti tutta”, le parole e le battute del presidente hanno fatto temere un caso diplomatico coi compratori. Invece ieri gli stessi mediatori impegnati nell’operazione spiegano che non esistono problemi e che l’affare sta procedendo secondo i piani, anche se non si registrano grandi passi in avanti nella due diligence e c’è il serio rischio di spostare il termine dell’esclusiva dal 15 al 20 giugno; guarda a caso finite le elezioni.

Nel mondo rossonero nessuno può apprezzare l’incertezza del momento. A pagarne le spese ci ha già pensato il mercato, per esempio, dalle tempistiche implacabili e appeso alla vendita della maggioranza. Da qui dipende Emery, bloccato ma destinato a scappare via se molto presto non arriveranno decisioni chiare.

This post was last modified on 5 Giugno 2016 - 13:50

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redazione