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Rassegna Stampa

Milan affamato, ma Bacca a digiuno: è il momento di segnare. E il Palermo porta bene…

Non era incedibile in estate, anzi, e non è intoccabile adesso. Bacca resta una grande risorsa, solo che adesso ci sono dei problemi, uno in particolare: non segna da 4 gare di campionato di fila. In maglia rossonera non ha mai superato questo limite, quasi illecito per uno come lui: prima del filotto attuale capitò due volte, febbraio-marzo e novembre-dicembre scorsi.

Di recente sono venuti in soccorso i compagni: da Locatelli a Paletta, fino a Bonaventura, Kucka e Niang (nemmeno convocato), gol e vittorie fondamentali a nascondere l’astinenza di Carlos. O meglio a rimandare la spinosa questione, perché c’è poco da fare: l’assenza del bomber dai tabellini alla fine spicca. Lo sa bene Carlos stesso come Montella, anch’egli attaccante nonché collega di reparto in carriera, il quale non hai mai gettato petali rosa lungo il cammino del colombiano. Ha sempre usato bastone e carota, evidentemente per tenergli viva l’attenzione, come successo ieri in conferenza a Milanello. L’Aeroplanino chiede al giocatore di aiutare maggiormente in fase di non possesso e proporsi di più; possibilmente senza lamentarsi, perché è stata la causa del castigo di Marassi con la Samp. Poi è arrivata quella giacca a vento scagliata a terra con rabbia e il mini-screzio con Montella in panchina (Pescara), una reazione spropositata e un nervosismo fuori luogo scrive La Gazzetta dello Sport. Un periodo turbolento, colpa del digiuno di reti, compreso il doppio 0 in Nazionale e l’illusorio successo personale col Chievo tolto immediatamente – e giustamente – data la deviazione decisiva di Dainelli.

E pensare che all’inizio della stagione è stato protagonista feroce, elogiato da tecnico e società dopo essere stato a tanto così dall’addio nel mercato, poggiando i primi mattoni per permettere al Milan di vivere così in alto in classifica. Oggi ritrova il Palermo, buona notizia sulla carta: gli ha già segnato 3 gol in 2 partite, fra cui l’unica doppietta in Serie A. Perché i numeri rimangono comunque al top: 50 presenze, 24 sigilli. Media quasi spaccata, media da attaccante vero nonostante i blackout. È l’ora di risvegliarsi.

This post was last modified on 6 Novembre 2016 - 14:43

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redazione