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Closing a parte, ma il progetto tecnico dov’è?

Il 13 dicembre 2016 sarebbe dovuto essere un giorno storico per il Milan. Si è tenuta ieri, infatti, un’assemblea tra tutti gli attuali soci della società meneghina che avrebbe dovuto annunciare il passaggio definitivo della totalità delle quote del Diavolo dal gruppo Fininvest, capitanato da Silvio Berlusconi, a Sino Europe Sport, la cordata cinese che sta trattando l’acquisizione del club. Come tutti sapete, invece, nella giornata di ieri si è soltanto avuto l’ennesimo rinvio di una trattativa che ora prevede il tanto sospirato closing per il 3 marzo 2017. Un’ulteriore caparra da 100 milioni di euro è stata versata dal gruppo orientale nelle casse di Fininvest come garanzia per rendere possibile questo nuovo slittamento.

Le conseguenze più immediate di quanto accaduto non avranno purtroppo alcune ripercussioni sul mercato invernale. Anzi, ce l’avranno nel senso che sarà ancora una volta un mercato senza budget. Un mercato condiviso tra attuale dirigenza e dirigenza in pectore, ma che si dovrà autofinanziare con il più classico dei: “Non arriva nessuno se non parte nessuno”. Si può avere fiducia o meno e credere o non credere sulla buona riuscita della trattativa che porterà il Milan in mano ai cinesi, ma appare abbastanza chiaro che ancora manca un progetto tecnico chiaro. Dal 5 agosto, data in cui si è firmato il preliminare della cessione del club, ad oggi, sono passati oltre 4 mesi e nessuno ha parlato di strategie, di campo, di giocatori da vendere o acquistare.

Sono di fatto entrati 200 milioni di euro nelle casse di Fininvest, ma tutti rivolti all’acquisizione del club e neanche un euro per fare mercato. C’è ancora una volta mancanza di chiarezza e la situazione, purtroppo, continua a ripercuotersi su allenatore, giocatori, tifosi e squadra. Il Milan di Montella è terzo in campionato in maniera alquanto sorprendente, ha condotto una prima parte di stagione miracolosa e avrebbe bisogno davvero di pochissimo (due buoni giocatori) per poter ambire in maniera seria e chiara alla Champions. A gennaio, invece, non si potrà spendere un soldo e difficilmente si riuscirà a rinforzare in maniera sostanziale la squadra. Un vero peccato che rischia di aumentare i rimpianti in modo esponenziale.

This post was last modified on 15 Dicembre 2016 - 18:34

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redazione