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Ancora non ci siamo, manca sempre quel qualcosa per poter dire di averlo recuperato pienamente. Parliamo di Andrea Bertolacci, rientrato da tempo a disposizione di Montella ma ancora lontano dal brillare, distante da quel meraviglioso centrocampista di qualità e quantità osservato a Genoa con la maglia rossoblù. Modulo e contesti differenti, ma l’impressione è che Andrea, percorrendo la Milano-Genova, non sia mai realmente arrivato all’ombra della Madonnina.

Fisicamente può definirsi ok, e visto i travagli interminabili degli ultimi mesi pare un passo avanti, ma ancora manca molto, a livello tecnico e mentale. Tutte le prove messe in mostra da agosto 2015 non possono bastare e, andando nello specifico, il Bertolacci del 2017 non può essere sufficiente. Ha l’onere e l’onore di dover fare di più, può farlo per il semplice fatto che il passato depone a suo favore: stagione 14/15, 6 reti e 8 assist, risultando essere uno dei prospetti più interessanti dell’intero panorama calcistico. Quel ragazzo, quell’incursore di talento, a Milanello non hanno mai avuto la fortuna di apprezzarlo, trasformandosi in un profilo senza una posizione chiara. Bisogna ammetterlo, la coda del 2016 aveva lasciato ben sperare, ma l’arrivo del nuovo anno ha riportato l’Andrea stagnante sui propri standard, ne troppo male né troppo bene.

Le vie di mezzo non fanno il bene di questo Milan, in estrema necessità di pedine carismatiche e qualitatevoli in mediana. Rientrò bene, quasi in maniera inaspettata, contro Roma e Atalanta, strappando addirittura applausi contro la Juventus. Dopo la luce, nuovamente l’ombra dell’anonimato, del grigiore delle sue prestazioni. Una manciata di minuti contro il Cagliari, un gol rocambolesco contro il Torino a contorno di una prova incolore, e lo scivolamento nelle gerarchie, venendo superato da Pasalic e Sosa. Sia da mezzala che da regista, vice Locatelli per intendersi, il nativo di Roma non è sicuro del ruolo, non titolare in nessuna delle due posizioni. E pensare che Montella si era sbilanciato in maniera netta, indicandolo come nuova scommessa dell’anno con dichiarazioni di stima inequivocabile: “Ha grande fisicità nonostante non sia molto alto. Tatticamente è disciplinato e duttile, è assolutamente ritrovato ed è un jolly a centrocampo perché può giocare ovunque“. Probabilmente il jolly non è mai uscito dal mazzo, perché nelle ultime apparizioni Andrea non calcia in porta, non prova l’imbucata per i compagni. Inserirlo nuovamente nel motore della squadra non potrebbe far altro che alimentare lo scatto europeo di questo Diavolo. Vero, si sbatte in mezzo al campo, ma Andrea Bertolacci può e deve fare di più.

This post was last modified on 27 Gennaio 2017 - 18:41

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redazione