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Rassegna Stampa

Closing molto vicino, prestito di 18 mesi, in Borsa tra tre anni: dieci risposte ai dubbi sul nuovo Milan

L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport prova a chiarire dieci dubbi che stanno accompagnando la cessione del Milan a Yonghong Li, soprattutto dopo l’entrata in gioco del potente fondo speculativo americano Elliot:

1) Closing certo? – Nessuno vuole andare oltre il 14 aprile, data in cui è stata fissata l’assemblea dei soci che ratificherà il passaggio di proprietà. Fininvest non aspetterà oltre e Yonghong Li ha finalmente trovato le risorse per rispettare gli impegni economici ed i suoi legali stanno traducendo in cinese ed italiano le intese con Elliot. Pertanto tutti gli ostacoli paiono superati.
2) Milan in pegno? – L’ipotesi estrema è che il Milan passi nelle mani di Elliot se Li non restituisse entro 18 mesi i 303 milioni di euro prestati (cd. “prestito ponte”) dagli americani. I quali però, per contratto, non saranno coinvolti nel capitale rossonero.
3) Debito estinto in anticipo? – Non ci sono clausole vantaggiose a riguardo, ma l’intenzione di Marco Fassone e Yonghong Li è quella di trovare nuovi finanziamenti con tassi meno onerosi ed introiti dai mercati asiatici e da nuovi eventuali finanziatori.
4) Perchè tassi così alti? – Innanzitutto perchè Elliot è di per sè un fondo speculativo e poi perchè l’operazione è stata condotta in tempi brevissimi e last minute, e quindi abbreviando le istruttorie si alzano i tassi.
5) Differenze di tassi nei finanziamenti? – La parte più consistente del debito se l’è accollata Yonghong Li, mentre Fassone ha ottenuto un tasso più basso per la quota di pertinenza del club, in modo da non gravare troppo sui bilanci futuri.
6) Quanto ha speso e quanto rimane a Li? – Personalmente il broker ha messo a disposizione 300 milioni e nelle sue credenziali a Fininvest ha dimostrato di avere partecipazioni per almeno 700 milioni di euro in cinque diverse società.
7) Cosa sta succedendo in Cina? – A causa della grande svalutazione della moneta nazionale (lo yuan), la Banca Centrale ha imposto rigidi controlli sugli investimenti all’estero non strategici, calcio in primis. Ora la valuta di Pechino sta risalendo e la speranza è che presto possano allargarsi i cordoni della borsa.
8) Rinforzi per Li? – Negli scorsi mesi, Yonghong aveva al suo fianco importanti investitori cinesi, come Huarong, che si sono defilati a causa delle restrizioni governative. La sensazione è che se le restrizioni dovessero terminare, la sintonia tra Li e questi colossi torni prepotentemente.
9) Milan in Borsa? – Nei piani del broker cinese, la quotazione del Milan alla Borsa di Hong Kong riveste un ruolo fondamentale. Entro tre anni ciò dovrebbe avvenire per sfruttare l’enorme notorietà del brand rossonero in Estremo Oriente.
10) Che budget per il mercato? – Tra i 100 ed i 150 milioni di euro.

This post was last modified on 28 Marzo 2017 - 10:59

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redazione