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Milan, tutti i poteri del fondo Elliott in società: sceglie gli italiani del CdA

Il peso di Elliott sulla governance del Milan sarà fondamentale. Il fondo statunitense che ha consentito, tramite un prestito, a Yonghong Li di concludere la trattativa con Fininvest per l’acqusizione del 99,93% delle quote rossonere infatti avrà un ruolo pesante nelle decisioni per la società.

Secondo quanto riportato nei documenti ufficiali depositati oggi sul registro ufficiale del Lussemburgo, il 12 aprile scorso la Rossoneri Sport Investment Luxembourg (che, nella catena di controllo creata da Yonghong Li, è la controllante del Milan ed è controllata dalla Rossoneri Champion), ha convocato un assemblea in cui sono state approvate diverse modifiche, legate soprattutto al ruolo degli amministratori.

Nel dettaglio, sono state create due diverse classi di azioni: 11.999 azioni di classe A del valore di 1€ ciascuna, e una sola azione di classe B. Per quanto riguarda le quote di classe B, viene specificato che ogni riferimento per questa tipologia vada fatto alla holding Project RedBlack (il veicolo formato da Elliott e Blue Skye per il finanziamento a Yonghong Li).

Il CdA della Rossoneri Sport Investment Luxembourg è stato così allargato a cinque consiglieri: Chen Huashan, Luigi Maula e Qian Zhao (in riferimento alle azioni di classe A) e Jean-Marc McLean e Elliott Greenberg (in riferimento alle azioni di classe B). Questi ultimi, nonostante l’unica azione di classe B, però, avranno un ampio potere sulle decisioni: ad esempio, è richiesta la loro presenza per quanto riguarda le deliberazioni più importanti.

Come entra in gioco il Milan in tutto questo? Nell’articolo 9.8 dello Statuto della Rossoneri Sport Investment Luxembourg si fa chiaramente riferimento al club rossonero: infatti per una serie di decisioni è richiesto necessariamente il voto positivo dei due amministratori in rappresentanza dell’unica azione di classe B.

Tra queste, le modifiche allo statuto dell’AC Milan (che viene indicata come Subsidiary, ovverosia “la controllata); la nomina, la rimozione e la sostituzione degli amministratori italiani; la cessione, in tutto o in parte, direttamente o indirettamente, delle azioni della Controllata e dei prestiti azionari, inclusa qualsiasi altra forma di finanziamento degli azionisti, concessa dalla Società alla Controllata; il trasferimento dell’amministrazione centrale e del centro dei principali interessi della Società; la creazione, o la decisione di proseguire, di qualsiasi pegno o ipoteca su qualsiasi attività o proprietà della Società; l’emissione di titoli, obbligazioni, titoli azionar o altri strumenti, fatta eccezione per l’emissione di ulteriori azioni di classi A.

In sostanza, quindi, il ruolo di Elliott sarà fondamentale per quanto riguarda queste numerose scelte: soprattutto quella riguardante il CdA avrà il suo peso, considerando soprattutto che su determinate materie il voto degli amministratori italiani è decisivo.

Fonte: Calcio e Finanza

This post was last modified on 26 Aprile 2017 - 21:35

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redazione