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C’era una volta il gol: Milan, cercasi bomber

“Non è Inzaghi che è innamorato del gol: è il gol che è innamorato di Inzaghi”. La miglior chiosa sulla vita e la carriera dell’ex numero 9 milanista, l’ha data in modo limpido e veritiero il grande Emiliano Mondonico. Oggi, la sua maglia è andata su altre spalle, ma se il gol dovesse oggi trovare l’amore, non otterrebbe che sonore porte sbattute in faccia. Soltanto tiepide amicizie con Kalinic (che non segna da Milan-Udinese dello scorso 17 settembre) e André Silva (partito benino in Europa e poi smarritosi), e con l’arrivo dell’autunno anche il buon Cutrone ha perso il feeling con il pallone e con quelle marcature che lo avevano fatto esplodere nella calura estiva.

Milan, dov’è il gol? L’Inter con Icardi, la Roma con Dzeko, la Juventus con Higuain. E se Milik fosse sano, pensiamo che anche il Napoli avrebbe il suo bomber implacabile. Tutti, tranne i rossoneri. Che, in nome della partecipazione corale al gioco offensivo richiesta da Montella, il punto sul quale poi si era incrinato il rapporto con il ribelle Carlos Bacca che voleva segnare e non giocare a fare lo squalo intorno alla preda, non ha forse consentito l’inserimento di un bomber vero capace di tirare fuori i rossoneri dalle secche. Anche a Napoli il Milan è andato in gol con un difensore, e Suso, che è tutto tranne un centravanti, preferisce partire da destra, accentrarsi e concludere, cosa che gli riusciva alquanto bene lo scorso anno in un 4-3-3. Lo spagnolo pare sacrificato, così come più di un giocatore fuori ruolo in questo inizio di stagione, e anche il mercato estivo pur scintillante non ha portato la ciliegina sulla torta che forse era la più necessaria: un attaccante da venti o venticinque gol a stagione. André Silva, che sembrava il più indicato dal barometro rossonero, pare ancora da svezzare.

Nostalgia canaglia, stai lontano una buona volta. E invece è talmente succulento l’invito a guardare al passato, che proprio non si può farne a meno: Nordhal che spaccava la porta,  i 17 gol di Virdis nel 1986-87, le classifiche cannonieri vinte da Van Basten e Shevchenko, e persino i gol di Weah e Massaro, che hanno segnato meno reti, ma imparagonabili in quanto a peso specifico, non hanno trovato i loro degni sostituti nel Milan di oggi. Che Fassone e Mirabelli prendano fuori il taccuino: forse non a gennaio ma a giugno, se non sarà invertita la rotta, un pensierino a chi la butta dentro e basta, sarà bene farlo.

This post was last modified on 22 Novembre 2017 - 00:10

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redazione