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Editoriale

Nota dolente: Kalinic e il Milan, un feeling mai sbocciato. Ma non è tutta colpa del croato

Nell’annosa attesa a cui ci costringe la pausa delle Nazionali, il Milan comincia, pur senza i giocatori convocati dalle rispettive selezioni, a pensare al big match – già sold-out – contro la Juve, nel sabato pre-pasquale. Una sfida che potrebbe improvvisamente ingigantire le ambizioni Champions della compagine egregiamente guidata da Gennaro Gattuso oppure drasticamente ridurle. Del resto, gli impegni di Inter e Roma contro Verona e Bologna appaiono tutt’altro che proibitivi e ritrovarsi nuovamente ad otto lunghezze dal quarto posto potrebbe rivelarsi contraccolpo non da poco.

Il Diavolo, di certo, non partirà con i favori del pronostico, ma la presenza di un condottiero come Rino potrebbe spingere Bonucci, alla prima nel suo vecchio stadio, a compiere l’impresa sul campo della squadra più forte d’Italia negli ultimi sette anni. Il più grande dilemma del tecnico calabrese sarà, probabilmente, relativo al reparto offensivo, con Cutrone ed André Silva impegnati in un sanissimo – e aggiungiamo produttivo – duello primaverile a suon di reti decisive per prendersi lo scettro di punta titolare in questo finale di stagione.

Chi, invece, non riesce a ritrovare il posto è Nikola Kalinic, addirittura escluso dai convocati contro i clivensi. Il rapporto con società e ambiente risulta essere ai minimi storici, nonostante l’esborso da 25 milioni di euro fatti in estate. Gattuso, nel post-gara domenicale si è comportato comunque da figura paterna, aprendo immediatamente ad una riconciliazione con l’ex Fiorentina. Un chiarimento che sarà sicuramente già avvenuto, ma che difficilmente, per tutta una serie di circostanze, potrà cambiare le carte di una tavola abbastanza deludente.

Il futuro, infatti, porterà probabilmente il croato lontano da Milano e, forse, anche dall’Italia. Le sirene teutoniche, nonostante una stagione avara di soddisfazioni, non si sono mai placate. Certamente, quel che va detto è che se Kalinic ha fallito in rossonero, non può essergli attribuita la totalità delle colpe. Tante, infatti, le attenuanti per il suo scarso rendimento: da una preparazione estiva praticamente assente ad un infortunio che lo ha costretto ai box nel miglior periodo personale e collettivo. Un’annata, insomma, decisamente maledetta, che gli ha fatto probabilmente bruciare l’occasione della vita. Perchè, purtroppo, il Milan non poteva e non può aspettare, Nikola.

Twitter: @teoocchiuto

This post was last modified on 22 Marzo 2018 - 18:48

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redazione