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Calabria: “La maglia del Milan è pesantissima, ma è un onore. Higuain? Extraterrestre”

Il terzino del Milan e della Nazionale italiana Under-21, Davide Calabria, ha rilasciato un’intervista ai colleghi del “The Bowl Post”. Queste sono state le sue dichiarazioni:

Sul calcio giovanile in Italia: “Tanti in Italia pensano che i ragazzi giovani giochino poco per colpa di quello che c’è scritto sulla carta d’identità, ma io non ho mai incontrato un mister che la guardasse per davvero. In campo va chi merita, chi è pronto, e a volte per esser pronto serve del tempo perchè nella foga di voler fare bene e di dimostrare chi è inesperto rischia di perdersi qualcosa”.

Sulla nuova aria a Milanello: “Quest’anno poi a Milanello si respira davvero un’aria completamente nuova, che travolge tutti, che porta entusiasmo e che ci spinge a lavorare persino meglio rispetto al passato – ha rivelato Calabria -. Non soltanto grazie ai nuovi acquisti e alla carica che ci mette il mister, ma anche per la presenza forte della società, che ci fa sentire tutta la sua vicinanza ogni giorno. Per un difensore come me allenarsi tutti i giorni sotto gli occhi di Paolo Maldini è un carburante potente: anche solo a livello inconscio davanti a lui non vuoi sbagliare nulla, neppure in allenamento. Maldini e Leonardo presenti a Milanello sono uno stimolo straordinario, con la loro esperienza e con la capacità di dare il consiglio giusto al momento giusto”.

Su Gonzalo Higuain: “Bisogna anche dire che rispetto al passato abbiamo anche un Higuain in più nel motore e questa è una bella differenza! Dopo il suo primo allenamento a Milanello ho chiamato il mio agente e gli ho chiesto: – ma questo da che pianeta viene? – perchè ero rimasto impressionato dalla sua tecnica e dalla conoscenza del gioco che ha”.

Sul gruppo Milan: “Lo spogliatoio è davvero molto unito e avere un’età media giovane mi aiuta a trovarci dentro i miei spazi personali. È un gruppo talmente compatto da cercarsi anche fuori dalle mura dello spogliatoio: usciamo spesso tutti insieme, ci sfidiamo costantemente durante gli allenamenti e questo aiuta a cementare i rapporti tra di noi. In più chi perde porta le paste per cui a Milanello così c’è sempre qualcosa da mangiare a fine seduta. Il più coinvolto di tutti è Pepe Reina, che sarà anche nel pieno della maturità calcistica ma ha la voglia di spogliatoio di un ragazzino: si vede che sa quali sono i tasti giusti da schiacciare per creare un gruppo sano e vincente”.

Sulla maglia del Milan e su San Siro: “La maglia rossonera è pesante, ma indossarla è un privilegio straordinario. Cerco di imparare dai campioni che si allenano con me tutti i giorni e di non smettere mai il mio processo di crescita. Giocare a San Siro è come recitare a teatro: non puoi sbagliare niente perchè il pubblico si accorge anche delle imperfezioni più piccole, visto che nel corso degli anni hanno potuto osservare dei Milan pazzeschi. Quando però guardo al mio futuro prossimo io ho sogni semplici. Sogni talmente semplici che in fin dei conti sono più dei progetti, degli obiettivi. Cose da andare a prendermi tenendo i piedi ben piantati per terra, perchè nel calcio la bacchetta magica non ce l’ha nessuno e tutto quello che desidero per me stesso è: di riuscire a giocare con continuità e di vedere la mia squadra vincere più partite possibili. Che quando una squadra vince tutti i suoi componenti sono dei calciatori migliori” ha poi concluso Calabria.

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redazione