Il Bologna dà filo da torcere, ma Suso e Borini tengono il Milan in scia Champions. Rosso Paquetà

Non è stata una settimana facile, passata per metà in ritiro dopo il ritardo di Bakayoko all’allenamento di mercoledì, ma è tempo di pensare solo al campo perchè le speranze Champions del Milan passano attraverso due ex: Sinisa Mihajlovic e Vincenzo Montella. Sulla strada tra i rossoneri ed il quarto posto, infatti, ci sono la Fiorentina e, prima ancora, la sfida al Bologna allenato dal tecnico serbo, che arriva a San Siro con la salvezza matematica ad un passo. Gattuso torna al 4-3-3 con Abate a destra, Zapata accanto a Musacchio al posto dello squalificato Romagnoli e Biglia preferito a Bakayoko. Mihajlovic deve rinunciare a Mbaye e Soriano e schiera Svanberg tra Orsolini e Sansone dietro Palacio.

PRIMO TEMPO – La gara di San Siro si dimostra subito frizzante, anche perchè il Bologna non ha alcuna intenzione di arroccarsi in difesa, ma può giocarsela con leggerezza sia in avanti che in difesa. La prima occasione della contesa capita sui piedi di Calhanoglu, che di controbalzo mira al sette, trovando il volo di Skorupski a negargli la gioia del gol. Passano pochi minuti ed i rossoneri hanno una doppia ottima occasione nel giro di alcuni secondi: prima Danilo anticipa Zapata pronto a battere a rete, poi Musacchio non riesce ad inquadrare la porta dopo un’uscita a vuoto di Skorupski. Sul ribaltamento di fronte, è miracoloso Donnarumma, che ipnotizza Orsolini, parando col petto il suo tiro da due passi. Poco prima della mezz’ora, un episodio poco edificante: Biglia si fa male ed è costretto al cambio, Gattuso dunque manda a scaldare Bakayoko che però al momento di entrare chiede al tecnico qualche minuto in più. A quel punto Gattuso si spazientisce e manda in campo Josè Mauri anzichè l’ex Monaco. Fortunatamente, a rimettere a posto una situazione che rischiava di diventare infuocata, ci pensa Suso che al 37° porta il Milan in vantaggio: al limite dell’area lo spagnolo salta due felsinei e imbuca nell’angolino lasciando di sasso Skorupski. A pochi minuti dall’intervallo, Piatek va vicino al raddoppio, ma la girata di prima intenzione del Pistolero polacco trova attento il portiere del Bologna. Primo tempo, dunque, che si conclude col prezioso vantaggio rossonero.

SECONDO TEMPO – Anche la ripresa vede occasioni da una parte e dall’altra: comincia Calhanoglu, il cui tiro sfiora la traversa; risponde Pulgar, che mira all’angolino basso trovando un’altra grande risposta di Donnarumma. A mezz’ora dal termine, altro cambio forzato per Gattuso: Calhanoglu alza bandiera bianca e lascia il posto a Borini. Ed è proprio quest’ultimo a trovare il pesantissimo gol del 2-0 al 67°: tiro di destro di Paquetà sul quale Skorupski interviene male e respinge corto. Il più lesto ad avventarsi sul pallone vagante è proprio l’ex Roma che col sinistro insacca. Quando la gara sembra mettersi in discesa, il Bologna però la riapre col più classico dei gol dell’ex: al 72° la difesa del Milan sale male sul pallonetto filtrante di Sansone e per Destro è un gioco da ragazzi freddare Donnarumma da due passi. Come se non bastasse, due minuti dopo i rossoneri restano in dieci: Paquetà reagisce ad un brutto fallo di Pulgar e si becca il giallo, ma poi sbraccia nei confronti di Di Bello, che sventola il rosso in faccia al basiliano. Negli ultimi venti minuti – compresi i sei di recupero – il muro rossonero regge, anche grazie all’ennesima ottima parata di Donnarumma (stavolta su Edera) ed una squadra incerottata e nervosa trova tre punti pesantissimi, che la riportano al quinto posto a -3 dall’Atalanta quarta e a -4 all’Inter terza.

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