L’anello debole di San Siro

San Siro trema e con lui i tifosi, presi ora dal panico dopo gli ultimi spaventosi retroscena. Lo stadio Giuseppe Meazza è composto da diversi strati: dagli anni ’20 agli anni ’90 ha subito una rivoluzione atomica, portando l’immagine di Milano ad un livello calcistico internazionale su ogni punto di vista.

LA STORIA

La Gazzetta dello Sport racconta il cammino storico di San Siro dall’inaugurazione ai giorni nostri. Tutto iniziò il 19 settembre 1926 in occasione del derby contro l’Inter. il Meazza contava 35mila posti. Circa 10 anni più tardi addirittura 55mila e nel 1955 la capienza venne portata dapprima a 100, successivamente a 85mila, per le norme di sicurezza, con conseguente costruzione dell’impianto di illuminazione notturna e 3650 giorni più in là anche il tabellone elettronico. Si giunge al Mondiale italiano del 1990, gestito in malo modo: i prezzi aumentarono a dismisura, causando scandali finanziari in tutto il Paese. Da lì la scelta di costruire un terzo anello con undici torri cilindriche in cemento armato, che conducono alle gradinate.

IL PARERE DEL PROGETTISTA

L’ingegnere Enrico Bascialla spiega la progettazione di San Siro, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Il terzo anello è rimasto slegato ed è completamente indipendente anche nell’accessibilità. È stata più una scelta architettonica, il voler preservare uno stadio, che è un simbolo” – e ancora: “Nuovi interventi? Non credo. La struttura è perfettamente integra. Di norma un impianto dura massimo 50 anni ma non è il caso di San Siro: è tenuto bene e non necessita di modifiche” – intanto alcuni tifosi…

COSENZA PREDICA CAUTELA

È di tutt’altro parere il professor Edoardo Cosenza, che risponde a Bascialla: “L’ultima relazione al Politecnico di Milano del professor Calvi ha fatto registrare una buona garanzia per San Siro. È monitorato 24 ore su 24 ma quello che è successo nelle ultime settimane, non è da sottovalutare: le vibrazioni, le cadute di frammenti, la balaustra sfasata” – e continua: “Quando molte persone si muovono, lasciano a volte questi effetti, è una cosa normalissima, ovviamente però la situazione deve essere approfondita” – conclude: “Meglio continuare con il cemento armato: dura tanti anni e ti crea minori problemi rispetto all’acciaio, che ora è di moda in Inghilterra“.

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