L’offerta è concreta: il Milan sta tentando la Lazio del terribile Lotito mettendo sul piatto l’ultimo suo gioiello della cantera – Patrick Cutrone – e 20 milioni di euro per arrivare al Tucu Correa, mattatore nella finale di Coppa Italia – finita appunto a Roma, sponda biancoceleste – e autore al 95′ di quell’1-1 all’Olimpico che stando poi a vedere è costatato la Champions proprio ai rossoneri.
Un’operazione interessante, suggestiva, che rischia però di mettere il Milan nella condizione di mordersi la coda. Ecco perché. Correa è un giocatore dal talento cristallino, finito a Siviglia dopo una stagione a luci ed ombre alla Sampdoria – allenata guarda caso da Marco Giampaolo – dove si è messo in mostra per giocate e tecnica, ma non ha convinto per numeri e scarsa freddezza in zona gol: 3 reti in una stagione e mezza – dribbling e talento quanto vuoi – non sono bastati ad attirare l’attenzione delle big nostrane.
L’esperienza spagnola a quanto pare lo ha formato e quest’anno, con la maglia biancoceleste, si è rivelato giocatore fondamentale e decisivo nonostante un inizio difficoltoso, nell’ombra di Milinkovic-Savic e Luis Alberto. L’argentino poasiede tutte le caratteristiche della seconda punta che piacciono a Giampaolo e che si sposano perfettamente con quelle dell’inamovibile Piatek: rapidità, imprevedibilità e movimento, indispensabile per creare gli spazi che poi polacco dovrà trafiggere come burro.
Correa-Piatek, la coppia c’è. Ma poi chi può sostituire il (nuovo) numero 9? Accantonando momentaneamente le questioni di cuore che legano i tifosi rossoneri al giovane Patrick, è indubbio che – tecnicamente e tatticamente parlando – il Tucu sarebbe più funzionale al modulo del tecnico milanista rispetto ad un altro puntero da area di rigore come Cutrone. Allo stesso modo però, risolto un problema – quello della seconda punta – il Milan se ne troverebbe un altro, rimanendo scoperto qualora al polacco venga il raffreddore. Scambio? Pensiamoci, ma zero conguagli. Anche perché – con le mani legate in sede di mercato – diventa difficile trovare un vice-Piatek a una modica cifra, avendo già versato un bonifico da 20 milioni nelle casse di Lotito.