La pessima notizia per il Milan si aggiunge alle altre dell’ultimo periodo: i rossoneri non sono mai andati così male negli ultimi dieci anni
Sono soltanto 13 le vittorie del Milan in 31 partite di campionato. Un dato decisamente sotto le aspettative, considerando che 9 sono i pareggi e altrettante le sconfitte. Il cambio d’allenatore, una squadra che subisce tanti gol e ha un approccio pessimo alle partite. Infatti, i rossoneri vanno spesso in svantaggio da quando è arrivato Sergio Conceiçao, poi inizia a rimontare, ma non sempre il tutto si traduce in una vittoria.
Il dato che condanna il Milan in questa stagione
Quello che più balza all’occhio, chiaramente, è che il Milan ha pochi punti per sperare nella qualificazione alla prossima Champions League. La distanza dal Bologna, impegnato domani contro il Napoli, è di otto punti. Decisamente troppi per sperare di recuperarli in sette partite, anche perché i rossoneri non danno la sensazione di essere una squadra unita per un grande obiettivo.
Il portale Opta, che si occupa di statistiche nel calcio, ha riferito che: “Il Milan (48) ha conquistato meno di 50 punti dopo le prime 31 gare stagionali in Serie A per la terza volta nelle ultime 10 stagioni, dopo il 2015/16 (49) e il 2019/20 (49) – campionati chiusi rispettivamente al 7° e 6° posto in classifica. Andamento“.
Il peggior rendimento degli ultimi 10 anni
In sostanza, quello di oggi è il peggior rendimento del Milan degli ultimi 10 anni nelle prime 31 giornate. Ha conquistato meno punti del 2015/16 e del 2019/20. E la sensazione è che possa concludere in una posizione inferiore, finendo fuori dall’Europa. Però è in corsa in Coppa Italia e proprio quella potrebbe fare la differenza. Bisogna battere l’Inter in semifinale di ritorno dopo il pareggio dell’andata e giocarsi la finale, verosimilmente, contro il Bologna di Italiano.
Certo, se il Milan facesse un filotto di vittorie potrebbe anche sperare di prendersi un piazzamento europeo attraverso il campionato. Ma ci sono dei limiti da superare a livello tecnico e mentale, che possono condizionare un rush finale. Il pubblico non ha mai abbandonato la squadra, prova a spingerla nei momenti di difficoltà, però non basta. Perché non sono i tifosi ad andare in campo, ma i giocatori.
Serve una scossa per evitare una caduta definitiva. E se il Milan non dovesse arrivare tra le prime otto – senza vincere la Coppa Italia – si ritroverebbe anche a giocare la prossima Coppa a partire dal terzo turno ad agosto.
