L’ex calciatore e dirigente del Milan Zvonimir Boban ha chiuso nel peggiore dei modi il suo rapporto con il club rossonero.
E’ stato per anni un giocatore molto importante e poi ha avuto un ruolo anche in dirigenza ma alla fine la storia tra il Milan e Zvonimir Boban si è conclusa nel peggiore dei modi. L’ex trequartista ha parlato in queste ore rilasciando un’interessante intervista dove ha trattato di tanti temi ed ha avuto anche parole piuttosto dure a riguardo.
Boban ha parlato nel corso del podcast su Milan Hello del giornalista Andrea Longoni ed ha parlato di tanti temi. Boban ha parlato di tanti temi ed ha rilasciato interessanti dichiarazioni: “Quando noto che qualcosa non va? Beh, fin dall’inizio. Io e Paolo ci incontriamo a casa e ci rendiamo conto che dobbiamo lottare contro la nostra proprietà per il bene del Milan. L’ho accettata come una sfida molto grande, sempre per il bene del Milan“.
Milan e le rivelazioni di Boban: critiche durissime
Boban sottolinea come si sono chiusi i rapporti con il club nel peggiore dei modi, gli tolgono potere di firma e gli fanno alcune cattiverie. Il dirigente sottolinea che insieme a Maldini e Massara (soprattutto loro) hanno fatto un grande lavoro e non sono stati rispettati i patti con Boban che chiude svelando:

“Il fondo purtroppo funziona cosi, se compro a 10 domani deve valere 11, non c’è logica e non è gente di calcio (riferimenti anche a vecchia società). Non si tratta di cattiveria ma che non capiscono di calcio”. Infine il dirigente svela che la dirigenza è stata ad un passo dall’acquisto di giocatori ora di primo piano: “Avevo chiuso per Olmo, era tutto fatto. Aspettavo la risposta della società, ma alla fine fu chiaro che era no. Per Szoboszlai chiudemmo a Innsbruck e loro per due mesi non ci hanno risposto”.