Dopo una lunga telenovela di mercato, Ardon Jashari è finalmente diventato un nuovo giocatore del Milan. Il 23enne svizzero si è raccontato a cuore aperto in conferenza stampa.
Sembrava una montagna insormontabile, il Club Brugge. La società belga si era messa di traverso: Jashari non parte a meno di offerte irrinunciabili. E invece, proprio quando il calciatore si era rassegnato di affrontare la nuova stagione nelle Fiandre, ecco la proposta vincente. 34 milioni più tre di bonus hanno finalmente sciolto le pretese del Bruges. Così, Tare ha trovato lo svizzero sulla vetta e insieme hanno fissato una bandiera rossonera. Il classe 2002 è già da giorni nell’organico a disposizione di Allegri, che lo ha fatto esordire sabato scorso contro il Leeds United.
Jashari si presenta: le dichiarazioni in diretta
Per Jashari, dopo l’esordio, è tempo di presentazione ufficiale. Il colpo di mercato a lungo sognato dai vertici di via Aldo Rossi ha trasmesso tutto il suo entusiasmo di iniziare questo nuovo capitolo della carriera in conferenza stampa. Queste le prime parole del neo numero 30 del Milan:
“Le mie sensazioni sul club sono incredibili. È un sogno che si realizza, non solo per me ma anche per la mia famiglia. Lo spogliatoio è incredibile. Sono qua da poco ma ho ricevuto un benvenuto davvero caloroso da tutti. Tutto sta andando molto rapidamente ma mi sono integrato molto bene e sono veramente orgoglioso”
Il 23enne svizzero ha raccontato tutti gli sviluppi della lunga trattativa:
“Tutti sanno che è stato un periodo lungo per tutti noi, anche per me. Dall’inizio, dai primi contatti con Tare, era chiaro che volevo compiere questo passo. È un sogno che si realizza. Sapevo sarebbe stato difficile perchè ero un giocatore davvero importante e che non mi avrebbero lasciato andare facilmente. Insieme al Milan e a Tare in questo periodo ho parlato molto. Mi hanno trattato molto bene e che avrebbero fatto di tutto per portarmi a Milano. QUalunque altro club non mi sarebbe andato bene, avevo dato la mia parola a Tare e Ibrahimovic e ho detto loro che avrei fatto qualsiasi cosa in mio potere per trasferirmi”.

Parole al miele riservate da Jashari al suo nuovo tecnico:
“Non posso dire più di tanto di Allegri, ma non posso che dire ottime cose su di lui e con il suo staff. È il giusto equilibrio tra calcio e professionalità tra campo e fuori. C’è un’armonia incredibile che si vive nello spogliatoio, quando siamo in campo tutti sanno che bisogna vincere”.
Il nuovo centrocampista rossonero ha poi avanzato due paragoni ambiziosi:
“L’unico punto in comune tra me e De Ketelaere è la provenienza, ma siamo molto diversi anche a livello di personalità. Non mi paragonerei mai con lui. Sento un po’ la pressione ma chiunque veste questa maglia sta quanta se ne prova quando arrivi qui. Alla fine non si tratta di paragonare me a CDK, lavorerò duramente per rendere i tifosi orgogliosi e anche chi ha avuto fiducia in me. Su alcune cose mi rivedo in Pirlo, anch’io all’inizio ho giocato più da numero 10, ora sono più un 6, un regista difensivo. In questo mi rivedo in lui. Ognuno poi è diverso, da parte mia cercherò di mettere in campo il mio stile di gioco”.
Milan, ecco le ambizioni di Jashari: “Voglio vincere tutte le partite, sento di avere la grinta giusta”
Come qualche compagno ha già annunciato, le ambizioni stagionali sono alte:
“Ringrazio Allegri per le sue parole. Ho fatto fatica inizialmente perchè per lunghe settimane non ho giocato, ma mi sono sentito bene alla fine. Ci tenevo a fare un’ottima impressione, ho sicuramente tanti margini di miglioramento. Col tempo sono sicuro di riuscire a continuare a crescere. Questo club merita tanti trofei, dobbiamo vincere il più possibile. Per chiunque giochi qua l’obiettivo è vincere titoli”.
Jashari ha spiegato cosa, per lui, significa giocare con un fuoriclasse come Modric:
“In questo club ci sono stati giocatori fantastici. Tutti sanno i campioni che hanno vestito questa maglia e ne sono orgoglioso. È incredibile giocare con Modric, non può che essermi d’aiuto. Per prima cosa cercherò di divertirmi e godermi questa cosa, poi di crescere anche grazie a lui nella mia carriera”.

Tra il Milan e Ardon il legame è di quelli che nascono da bambino, come testimoniato da quella foto dal terzo anello di “San Siro”:
“Quando sono piccolo sono venuto a vedere Milan-Barcellona. Per me, la mia famiglia e i miei amici c’erano Milan e Barcellona. Ora che vesto questa maglia è bellissimo, faccio fatica a trovare parole giuste. Quando cresci guardando questa squadra è incredibile, l’unica cosa è rendere i tifosi orgogliosi”.
Il regista ha anche spiegato il modo in cui ha scoperto dell’interesse:
“Con il Bruges è stata una stagione fantastica. Per me era importante chiudere l’annata senza rumors, ma appena la stagione si è conclusa il mio agente mi ha comunicato che il Milan poteva essere un’opzione. Ancora non era chiaro ed era importante che mi riposassi. In vacanza mi ha chiamato e detto che il Milan era interessato a me, ho parlato con Tare del progetto ed è stato incredibile. In quel momento ho sentito orgoglio”.
Interrogato sulla posizione che ricoprirà, lo svizzero di origini albanese ha replicato così:
“Mister Allegri deciderà la mia posizione in campo. Penso che nel calcio moderno, a livello di centrocampo, ci sono tante rotazioni in una partita. Bisogna comunque adattarsi, fare costruzione o scendere perchè il compagno è salito. Vedremo come giocheremo, per me è indifferente. Io ho giocato da regista, da numero 10 e quindi so come si fanno i due ruoli”.
La capacità di fare più ruoli non è l’unica dote che caratterizza Ardon:
“Grazie mille al ct Yakin per le sue parole. Xhaka ha avuto una grande carriera, ma è ancora un fantastico giocatore. Ho parlato con lui e condividiamo le stesse origini. Siamo cresciuti con questa grinta che abbiamo dentro, cercando di fare sempre il massimo in ogni ambito. Ce l’abbiamo nel cuore, nel corpo. Quando siamo in campo vogliamo vincere. Voglio dare il mio contributo con la squadra affinchè tutti sentano questo fuoco. Più riusciremo a metterlo, più vinceremo. Alla fine la partita viene vinta da chi vuole spuntarla maggiormente, specialmente nelle partite più equilibrate”.
Si è parlato anche di derby, oltre che dei rumors che lo vedevano nei piani del ds nerazzurro Ausilio:
“Grazie anche a Piero Ausilio per le sue parole. Devo dire che io ho sempre voluto il Milan. Quando ho saputo dell’interesse rossonero, non ho avuto dubbi. Se anche ci fossero state squadre italiane su di me, il mio obiettivo era venire qua. Parlando di derby so quanto è importante per i tifosi, ma dobbiamo riportare questa squadra dove merita e questo è uno degli obiettivi stagionali. So che i derby sono importantissimi, daremo tutto per batterli”.
Jashari ha inoltre esternato le prime impressioni:
“Sicuramente è un livello diverso, molto più fisico rispetto al Belgio anche se lì il calcio sta crescendo. In Champions abbiamo affrontato grandi squadre, non ci siamo mai nascoste. Non è solo giocare nel Milan, ma anche giocare in Serie A è un sogno. È tutto ciò che volevo in questo momento, non vedo l’ora di scoprire come andrà la stagione. Le sensazioni sono diverse rispetto al passato. La cosa che più mi ha impressionato è l’armonia. C’è grande comunicazione e voglia di stare insieme. Chi mi ha più stupito è Modric, vederlo allenarsi affianco a me. Con piccoli gesti facilita il gioco”.
A più riprese l’ex Club Brugge ha lodato e ringraziato la società, come di seguito:
“È stata una bellissima trattativa con il Milan, sono stato trattato benissimo da Tare e Ibrahimovic. Zlatan mi ha detto com’è il Milan, come sono lo stadio e i tifosi. Mi hanno presentato tutto l’ambiente. Tare mi ha mostrato grande interesse e fiducia sul fatto che ce l’avremmo fatto, a prescindere dal tempo che sarebbe servito per portarmi a Milano. Quando hai persone del genere, senti che non importa la durata della trattativa, ma quando si hanno queste percezioni danno qualcosa in più. Sono orgoglioso non solo della trattativa ma anche di tutti coloro che hanno riposto in me fiducia e approfitto per ringraziare per chi ha lottato per concretizzarlo. Le mie radici albanesi sono qui e sono il primo a giocare nel Milan”.
Per finire, Jashari ha le idee ben chiare su contributo personale e ambizioni:
“Penso che aiuterò la squadra in tutte le fasi. Non concedere gol è la prima cosa da fare in campo perchè là davanti abbiamo qualità per segnare, quando difendiamo anch’io voglio dare il mio contributo. Tutti amano segnare o fare assist. Voglio dare il mio contributo in ogni modo, la cosa più importante è dare impatto in modo che tutti i miei compagni abbiano fiducia in me. Per me la cosa più importante è avere successo con il club. A livello personale vorrei rimanere in salute, dare impatto e contributo per vincere. Voglio riportare trofei al Milan, sono quasi sicuro che sarà un’ottima stagione ma per fare questo dovremo lavorare duramente. Non sono io a dover parlare delle ambizioni del Milan, vogliamo vincere tante partite perchè da lì si trionfa”.
Si conclude così la conferenza del centrocampista svizzero.